Quasi un editoriale

La raccolta

Vi ricordate, vero, l’Ecclesiaste? C’è un tempo per seminare e uno per raccogliere. E le due cose, lo si capisce al volo, sono intimamente correlate. A un generoso spargimento di semi corrisponde un’abbondante mietitura. E al duro lavoro spetta una meritata ricompensa. Una specie di karma agricolo in cui a una azione corrisponde una reazione. A meno che un dio capriccioso non decida di mandar giù un sole troppo cocente o acque sovrabbondanti. In qualche parte di mondo probabilmente le cose stanno ancora così, ma non ora non qui.Per chi, come la maggior parte di noi, vive in una città, la raccolta resta un fenomeno

Gli articoli

C’era una volta l’album delle figurine

Alla parola “Raccolta” nel mio immaginario si lega indissolubilmente il termine “figurine”. Chi è stato bambino in alcuni decenni del secolo scorso conosce bene queste piccole immagini plastificate dal retro adesivo. Si acquistavano i famosi pacchetti, buste chiuse da 5 o 6 figurine, al prezzo di circa 100 o 200 lire negli anni Ottanta. Poi il contenuto si attaccava negli album dedicati. Che meraviglia! Esistevano raccolte su svariati argomenti: serie televisive, cartoni animati giapponesi, fantascienza ma c’erano album a tema storico, dedicati agli animali e alla geografia. La raccolta era difficoltosa e per completarla servivano dagli ottanta ai cento pezzi, al netto dei doppioni. Raggiungere

La raccolta dei dati

Oggi, il termine “raccolta” non evoca più soltanto contadini romanticamente chini su spighe di grano, in spossanti giornate di giugno, oggetti di antiquariato e figurine di calciatori.C’è, per esempio, anche la raccolta di cibo e beni di prima necessità che, neanche due settimane fa, sono stati caricati sulla Madleen, un’imbarcazione salpata il 1° giugno alla volta di Gaza, da San Giovanni li Cuti, Catania, per “rompere simbolicamente l’assedio nella Striscia” – citando a memoria le parole di Greta Thunberg, che fa parte dell’equipaggio assieme a 11 membri della ONG Freedom Flotilla.Ad ogni modo, augurandomi che la missione della Madleen possa, se non altro, gettare un’ulteriore

Raccolta di frammenti di Pace

Siamo alla disperata ricerca di frammenti di Pace da raccogliere, custodire, lanciare come semi che portino frutto; comporli a formare il mosaico di un futuro tutto da costruire. A tal fine sarebbe utile (soprattutto nelle scuole) ribaltare il concetto di “eroismo”. Nell’immaginario collettivo, si basa sull’”arte” militare, sui nemici abbattuti e i territori conquistati. Invece penso che il gesto più eroico sia restare umani quando tutto intorno a te ti porterebbe in ben altra direzione. È eroismo l’abbraccio del palestinese Aziz Sarah (al quale l’esercito israeliano ha ucciso il fratello) con l’israeliano Maoz Inon (al quale sono stati uccisi i genitori nell’attacco di Hamas del

Ragusa, città pulita?

La raccolta rifiuti in centro storico. Croce e delizia dell’amministrazione comunale. Purtroppo quasi ogni angolo delle viuzze cittadine è ingombro di immondizia di ogni genere. Diverse sono le cause di questo degrado. In primo luogo la scarsa cultura che impedisce una corretta differenziazione dei rifiuti spesso accompagnata dalla cattiva volontà, per cui si opta per mettere tutte insieme le varie tipologie di immondizia per poi uscire tutto nel mastello dell’indifferenziata. Esiste un numero verde della ditta Busso, azienda che si occupa della raccolta, che consente di prenotare il ritiro di rifiuti ingombranti: ebbene perché si trovano in strada materassi, poltrone e ogni tipo di mobilia

La raccolta dei compleanni

Compleanni telescopici, le cui immagini si inseriscono scorrendo l’una dentro l’altra. Nel 1981 ho 6 anni e sono un disinvolto divo per il Super8 che sfarfalla sui visi di una tribù di vecchi. Io e mio fratello siamo arrivati da poco da un’altra dimensione e soffiamo incerti su due distinte torte preparate da mia madre. Nel salotto un piccolo robot si muove da solo. Lo guardiamo come la tribù di vecchi guarda noi. Nel 1987 il primo sorso di caffè. Forse quell’ombra sul labbro superiore che si vede in foto l’ha lasciata il bordo della tazzina. Lo zio Paolo e la zia Licia vengono a

Oro verde di Sicilia: La raccolta, cuore pulsante di un tesoro minacciato

Il Nettare degli Dei: Virtù Ineguagliabili della Tonda Iblea L’olio extravergine d’oliva non è semplicemente un condimento, ma un vero e proprio elisir di benessere. Numerosi studi scientifici ne attestano le proprietà benefiche: è un formidabile alleato della salute cardiovascolare, contribuendo a innalzare il colesterolo “buono” (HDL) e a ridurre quello “cattivo” (LDL). Sorprendentemente, è persino un coadiuvante nella lotta all’obesità, donando un senso di sazietà prolungato. Alcuni suoi componenti, come l’oleuropeina, giocano un ruolo cruciale nella modulazione dell’omeostasi del glucosio, essenziale per la gestione del peso e la prevenzione del diabete, oltre a sostenere le funzioni cerebrali, migliorando la memoria e stimolando la neurogenesi.

La playlist del giugno 2025

Cari amici, abbiamo pensato che leggere i nostri articoli ascoltando buona musica sia una buona idea. Da sempre le canzoni sono motivo di interesse quando pensiamo e componiamo il tema del mese. Per questo abbiamo stilato una “compilation” di musica italiana che speriamo non vi dispiaccia. Buon ascolto! Caparezza – Cacca nello spazio Angelo Branduardi – Cogli la prima mela Juri Camisasca – L’impermanenza Lorenzo Baglioni – La raccolta differenziata Angelo Branduardi – La raccolta Nicolò Fabi – Il giardiniere Redazione

La città è casa nostra

La raccolta differenziata dei rifiuti ha radici antiche ma così come la conosciamo oggi inizia intorno agli anni settanta del secolo scorso. In Italia si è iniziato a farla in modo organico a partire dagli anni novanta, con il momento della svolta che arriva nel 1997, quando il ministro Edo ronchi impone l’obbligo della differenziata, affidando ai comuni il compito di organizzarla.Su questo tema Operaincerta ha intervistato Mario D’Asta, assessore del Comune di Ragusa con deleghe all’Ambiente, Verde Pubblico, Decoro Urbano, Transizione Ecologia e Servici Cimiteriali. Assessore, a Ragusa quando si è iniziato a parlare di differenza?La prima vera raccolta differenziata è iniziata con la

Vertigine della lista

In un numero che ha come tema centrale la raccolta, il testo di Eco La vertigine della lista non può che essere considerato un riferimento a cui guardare con attenzione, sia perché raccoglie una moltitudine di esempi sia letterari che pittorici, che fotografici, tali da essere loro stessi vertiginosamente accostati un un elenco impossibile degli elenchi, sia perché prova a dare un senso a un’abitudine che è propria del nostro modo di ragionare: la categorizzazione. In effetti quando a scuola spiego il ragionamento in psicologia, si passa abbastanza presto a parlare di categorizzazione, la nostra capacità di racchiudere le cose in cassetti concettuali inclusi in

Reliquie di uomini. Incontro con Gianni Iurato.

Conosco Gianni Iurato da sempre. Quando ero bambina era una figura carismatica dell’oratorio Salesiano che frequentavo. Ricordo i suoi racconti di un’esperienza missionaria in Madagascar che ci mostrò con le vecchie diapositive a mascherina. Il suo impegno politico tra i giovani che bazzicavano intorno a mio padre, esponente di una Democrazia Cristiana che in una delle tanti correnti cercava di far scorrere l’acqua vitale del messaggio di Sturzo e di Moro. Ora è consigliere comunale, funzione che svolge con dedizione e responsabilità. Cultore appassionato e generoso di storia locale, ha una pagina facebook che è una frequentata miniera di informazioni e aneddoti sulla storia di

Torno da te

«Antonio. Antonio. Antonio», urlò Giovanna, in piena notte. «Nonna, ma che…? Nonna. Che ore sono?», rispose Amelia ancora assonnata. «Tu chi sei? Perché sei qui? Antonio! Antonio!», Giovanna guardava la stanza intorno a lei ma non riconosceva il luogo in cui si trovava. Tutto intorno le era completamente sconosciuto e la persona che aveva di fronte era un viso estraneo. «Nonna. Sono Amelia, tua nipote». «Amelia? Antonio, dov’è Antonio? Voglio Antonio. Tu non sei Antonio», rispose Giovanna con rabbia, alzando la voce. «Antonio… nonna, Antonio non è qui, tra poco torna, rimettiti a letto tranquilla», la confortò Amelia. «Non mi toccare, vattene. Antonio! Antonio!». La

Coltivare il passato

Viviamo nell’epoca dell’istantaneità, della informazione compulsiva, del subito e ora. Ogni gesto pare essere proiettato solo per l’esterno, ogni esperienza rischia di trasformarsi in contenuto da esibire. Eppure, in questa corsa continua, a volte qualcosa ci sfugge: il tempo per comprendere, per ascoltare ciò che abbiamo vissuto o stiamo vivendo. Forse oggi più che mai abbiamo bisogno di recuperare l’arte perduta della memoria consapevole, e con essa il valore del silenzio come spazio riflessivo. Non ricordiamo tutto, né sempre allo stesso modo. La memoria non sempre è una macchina fedele, ma una lente che si modula con il passare degli anni. Ricordare è un atto

Seminare senza raccogliere

Si semina e si raccoglie. È questo l’ordine naturale delle cose, e vale anche in senso figurato, per dire che le conseguenze delle nostre azioni sono inevitabili. Non è però sempre è così. A volte si semina ma sono altri a raccoglierne i frutti. È quello che è successo a João Alves Jobim Saldanha, conosciuto anche come João Sem Medo (João senza paura, leggendo l’articolo si capisce il perché del nomignolo). Nato ad Alegrete, Brasile, nel 1917, due sono le scelte importanti che da ragazzo João fa: giocare a calcio e aderire al Partito Comunista. Come calciatore inizia a giocare con il Botafogo ma la

I libri di giugno di Operaincerta

Operaincerta, oltre ad essere il mensile che state leggendo, è anche una casa editrice nata nel 2007 sull’onda dell’emozione per la prematura scomparsa di Lorenzo Vecchiato, uno dei nostri collaboratori. Tracce di blues era il titolo della sua rubrica, ed è stato, raccogliendo i suoi articoli scritti per il giornale, il primo titolo della casa editrice. Oggi Operaincerta editore ha nel suo catalogo oltre 120 titoli. Questi che seguono sono gli ultimi volumi pubblicati, in ossequio al tema del mese, che molte delle ispirazioni derivano dall’essere parte di una città, dei suoi racconti e delle sue vicende sociali e politiche. Buona lettura. Agata VinciguerraRitratto di signoraData di Pubblicazione: maggio

L’officina del racconto nelle raccolte di Alba de Céspedes

Se un lettore della rubrica Dalla parte di lei su Epoca, negli anni Cinquanta, le avesse chiesto quanto contasse l’individualità dello scrittore rispetto all’opera, possiamo immaginare che forse Alba de Céspedes (Roma, 1911 – Parigi, 1997) avrebbe risposto come William Faulkner al tempo dell’intervista a The Paris Review (1956): “L’artista non ha importanza. Solo ciò che crea è importante.” Così infatti lo scrittore americano – di cui De Céspedes aveva apprezzato Le palme selvagge (1939), quale “bellissimo romanzo d’amore” – si era pronunciato sulla tensione verso la creazione letteraria, sull’impossibile inseguimento della perfezione, spingendosi fino a una teorizzazione della propensione di ciascun autore per le forme e i generi. “Forse ogni romanziere vuole prima scrivere poesie, scopre