Bianco, rosso e Verdone: una tra le scene più poetiche vede il personaggio Mimmo, Carlo Verdone, accompagnare la nonna, Lella Fabrizi, lungo i viali di un cimitero. I due vanno alla ricerca di un parente di una amica dell’anziana signora. Ovviamente il nome del defunto è fuori dalla memoria della sora Lella, che ricorda solo che questo nome, appunto, ha a che fare col sorriso. Riso, sorriso, risata... qualcosa del genere.
L’essenza di una inattesa confidenza.
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Ci vorrebbe il porto d’armi per indossare un sorriso.
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La clownterapia come terapia per guarire.
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I Peanuts, una banda di sempiterni bambini.
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Se finiscono le lacrime cos'altro resta?
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Il riso è tante cose allo stesso tempo.
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Da Vinci e da Vincenzo.
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Un simbolo politico, oltre il linguaggio d'amore in Pablo Neruda.
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Il sorriso dell’ignoto marinaio e il Ritratto dell’ignoto marinaio.
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I sorrisi di Camarda, Sinner e Giroud.
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Il sorriso corrisponde spesso all’atto che evoca felicità o all’atto che rivela questo stato.
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Di fronte agli scenari inquietanti abbiamo voglia di sorridere?
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Per sorridere bene bisogna mostrare i denti, possibilmente puliti e bianchi.
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A volte sono i design più semplici a risultare più efficaci. E a finire oggetto di lite...
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Installata a Noto parte del progetto scultoreo dell’artista Orazio Coco.
Leggi l'articoloTestata iscritta nel registro dei giornali e dei periodici del Tribunale di Modica in data 02/08/2005 al numero 1/05.
Editore: Associazione Operaincerta | Ragusa
Direttore responsabile: Antonio La Monica.
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