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Sorrisi e sussurri al Louvre

Vincenzo La Monica 14 novembre 2023


"Messere, messere, ascolti come sono brava: Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno. Dall'uno all'altro mar. Che gliene pare? Con tutti gli studenti che vengono a trovarmi, qualcosa l'ho imparata anch'io. E poi il Louvre è il Napoleone dei musei. 360.000 mq che sono un vero e proprio scialacquo di spazio, tanto li comanda una pittura di 77 centimetri per 52. Che poi sarei io.
Però lei messere mi è simpatico. Mi aggrada quel suo starsene a distanza. Si vede che ha l'aria del professorino. E so anche cosa sta pensando per angustiarsi un po': “Viviamo in un’epoca in cui la storia dell’arte è diventata secondaria e pure la storia in generale. La cultura è guardata con sospetto. Quello che conta è l'esperienza, anzi l'experience. Che è un modo per definire la frettolosa sostanza della nostra relazione con l'arte.
Ma la smetta di borbottare, messer professorino e si conceda un po’ di allegrezza. Dia retta a me che di epoche ne ho vissute tante e, le assicuro, le altre erano tutte peggiori di codesta. Lo ha già visto il Codice di Hammurabi, vero? E allora ascoli questo segreto: il mio sorriso, così famoso, così misterioso, è per quelli come lei. Non c’è alcun enigma. È un sorriso d’intesa.
Ha capito bene: messer professorino, lei rinuncia a me e per avventura ha campo libero per visitare tutto il Louvre! Cosa che non è concessa alle altre genti, che con molta fatica, a una maniera medesima si affollano dietro al cordoncino perché si devono scattare il selfie con me.
Io sono come Leonida alle Termopili. Tengo fermi i barbari in questa strettoia di misteri e ambiguità.
Che ci fa ancora in questa sala? Vada a vedere gli ospiti che giungono da Napoli: la Crocifissione di Masaccio che la inchioda al dolore più di quanto lo siano le mani e i piedi del Cristo. Stia attento perché la Maddalena è un'ustione. Si faccia guardare, lei che può, da uno di quei bei giovanotti pittati da Antonello da Messina con cui io prenderei audacia e mi fidanzerei (messer Giocondo, messer Giocondo... chi era costui?). Stia lì fermo tutto il tempo che vuole. Che esperienza sensoriale e psicologica toccante, che tensione emotiva, che riflessione razionale, mentre sedete uno di fronte all’altro. Ma chi è lei, Marina Abramovic?  Non dimentichi di impartire la sua lezioncina ai figliuoli di fronte all’Assunzione della Vergine del Caravaggio. La modella annegata tutta gonfia, forse pregna (una prostituta, ovviamente), lo scandalo, Fabrizio De Andrè che non si è inventato niente con la sua Marinella… E ancora la messa in scena di Mantegna, il bacio che fa tremare il marmo di Amore e Psiche, tutto il resto del Genio che dipinge madonne col viso da satiro e che qui mi ha condannata.
I francesi, a mio giudicio, li lasci perdere. Quel trombone di David che scrive Roma sullo scudo, nemmeno fosse in Curva sud. Ma sulla Zattera della Medusa riconoscerà il dolore e la disperazione dei suoi anni, degli annegati di ogni tempo e l’angoscia dei sopravvissuti, per sempre su una zattera, anche sulla terra ferma. Questa è l’arte messer professorino.
Mi dica un’ultima cosa: lei pone cura di piacere a dei lettori? Insomma, lei scrive, messer professorino? E c’è l’ha una foto profilo sulla rivista per cui scrive? La vuole fare una graziosa figura? E allora non dimentichi di farsi ritrarre accanto al Lamassu babilonese. Vi conosco, voi intellettuali, che credete di venire dritti dritti dagli scribi e invece siete greci e latini. Semmai un po' arabi. Mi fate proprio sorridere. Ah, si metta gli occhiali che fanno tanto messere professorino!"

Vincenzo La Monica

Vincenzo La Monica è un operatore della Caritas di Ragusa dove si occupa di mobilità umana e dell’Osservatorio delle povertà. Ha pubblicato nel 2021 La scomparsa misteriosa e unica di Franco Battiato (La Vela editore) scritto a quattro mani con Giuseppe Piccinno. Sempre con Piccinno gestisce il blog di delicatessen letterarie ivandekerkhof.it. che ospita idee, vignette, memorie, raccontini e scorciatoie pensate e scritte a quattro mani. Nel 2022 ha pubblicato Palla a due (Abulafia editore) una dichiarazione di quasi amore per la pallacanestro e la sua città.

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