Una premessa è doverosa: non spiego l’esperimento nei suoi particolari perché non ne ho la competenza. Chiunque fosse interessato all’argomento troverà su Google tutte le informazioni che desidera a tal proposito, anche rielaborate dall’intelligenza artificiale. Dato dunque per scontato che qualora non ne foste a conoscenza vi sarete sicuramente rivolti all’oracolo virtuale, posso addentrarmi nella discussione del pezzo dell’esperimento che mi interessa, quello in cui il gatto è contemporaneamente sia morto che vivo.

Trattandosi di un esper…

E che cavolo, quanto ci voleva perché ci assegnasse ‘sto cazzo di rigore… almeno altre tre volte ci sono state situazioni per le quali ce lo poteva dare. E invece no, braccio alzato come per dire che non c’era niente, che si poteva continuare. E solo adesso, adesso che siamo già nei minuti di recupero, si è deciso a fischiare. Certo, questa volta il fallo era chiarissimo, troppo chiaro, non ci voleva mica chissà cosa a decidere per il rigore. Anche un arbitro incompetente lo avrebbe fischiato. Anche se siamo nei minuti di recupero. Anche se fischiare un rigore in questo momento della partita non è u…

Non è mai facile parlare di malattia: crea disagio, insicurezza, tristezza; lo è ancora di più se la malattia riguarda se stessi.

Sei mesi fa, dopo essere stata operata per un linfonodo nel cavo ascellare, ho scoperto, grazie all’esame istologico, che esso non era altro che un carcinoma mammario lobulare di tipo G3, un “parolone” medico-scientifico per dire che si trattava di un tumore aggressivo al seno. Il mondo mi è caduto addosso. Ho cominciato a vivere “sospesa” tra un esame e l’altro nella corsa contro il tempo. È lì, in quel momento sospeso, che la mia vita ha cambiato direz…

Anno 2012, ottobre, venerdì della seconda settimana. Sono le 18,00. Come di solito è la fine della giornata lavorativa. Insieme al collega ci prepariamo, mettiamo in ordine le scrivanie, chiudiamo tutto chiaccherando del più e dl meno e ci mettiamo d’accordo per la solita uscita del sabato sera insieme alla sua fidanzata. Passiamo dalla stanza del capo per salutare, come di consueto. Ci saluta come sempre e poi come a ripensarci ci dice: Lunedì dobbiamo parlare! L’indomani, durante l’uscita serale serale, ci interroghiamo con il collega, su cosa dovrà dirci. Qualche …

Occhi spalancati nel cuore della notte; tachicardia; mal di stomaco e contratture. Questi sono solo alcuni sintomi con cui l’ansia si manifesta ogni giorno. Un nodo all’altezza della gola al pensiero di ciò che sarà di noi nei prossimi giorni, mesi, anni, nel nostro futuro. Si presenta nei momenti cruciali della nostra vita, quando dobbiamo intraprendere un nuovo percorso. Nel momento in cui dobbiamo scegliere se andare o meno all’università, o quale corso frequentare, per esempio. E per alcuni ancora prima per la scelta della scuola superiore. E ritorna tutte le volte in cui dobbi…

Nonostante mi sia innamorata a prima vista del paesaggio ibleo – dove il vero protagonista è il muretto a secco – ho scoperto solo grazie alla collaborazione con questo giornale che il manufatto in pietra affonda le sue origini nell’epoca romana, quando veniva chiamato opus incertum. Un nome quanto mai appropriato: basta osservare anche un breve tratto di questi muri per coglierne la singolare varietà. Ogni costruzione è diversa, persino quando è opera dello stesso artigiano. Incerta nell’estetica, ma non nella solidità – come già ricordava Vitruvio. L’architetto e scrittore ro…

E’ impressionante il respiro dell’oceano!

Impone il suo silenzio immane, dilata il senso di precarietà umana davanti alla potenza del creato,

mi ricorda quel saggio di Tabucchi dentro al quale percepii una certa vicinanza tra Leopardi e Pessoa, quel ‘blu della paura’ che avvicina al mare il cielo, soprattutto qui a Lisbona, infinite lontananze, mentre le basole decorate della Rua Augusta brillano di vento e salsedine, i miei passi sono soffiati via come foglie di jacaranda

i negozi non hanno ancora aperto i battenti, e i gabbiani, ‘gaivota’ li chiamano qui, volteggiano nell…