Quello che si conserva
Racconto scritto a 4 mani con Giuseppe Piccinno
Ancora un paio. Sì, ancora un paio posso farli.
Ma lo zaino va alleggerito.
Troppi ricordi.
Il giorno della laurea lo seppellisco sotto questo faggio: è stato così tanti anni fa che ormai è un sapere morto.
Giulia non conta. Però era la prima. È meno di un santino sbiadito, nel taschino dei documenti non fa volume: resta.
Non so se si considera ancora figlio mio. Era un tipo presuntuoso e pesante. Tanti ricordi li ho già fatti fuori, perché non anche questo? Dove lo avrò ficcato? Boh. Pure il nome mi sarà caduto durante qualche bivacco. Non mi viene in me…