Il castello che si distrusse due volte
Bocconi in riva al mare, si spalmava addosso crema solare rubata a un tramonto violaceo, l’estate dei 18 anni.
Io, mio fratello e gli amici sonnecchiavamo su progetti riciclati da qualche telefilm, i gomiti piantati in uno spicchio di sabbia difeso a denti stretti nella ressa degli ombrelloni, a Kaukana.
Lo spettro da spiaggia arrivò alla velocità dei quanti. Era forse lontano parente di uno di quegli jiin che terrorizza i musulmani, sollevando mulinelli maligni su più vaste distese di sabbia. Io non gli interessavo affatto e non voleva farmi del male, ma mi usò per un suo esperimento o appren…








