
Non sono stata meno per non aver urlato.
Sono stata di più per essere rimasta intera, anche quando dentro tutto tremava.
Non me ne sono andata scappando.
Me ne sono andata dritta. In piedi.
Nessuna porta sbattuta. Nessun dramma.
Nessuna di quelle scene finali di cui tanti hanno bisogno per sentirsi vivi.
Me ne sono andata in silenzio.
E quel silenzio è stato la mia rivolta.
Ci siamo rivisti.
Non per chiudere conti in sospeso: i miei erano chiusi da un anno, da quando il suo sguardo aveva smesso di cercarmi.
Due persone che non si devono più nulla.
Io non avevo più bisogno di implorare.
Lui non aveva più niente da offrirmi.
Tre giorni prima avevo perso il mio gatto.
Anche lui l’aveva amato — o almeno, finché l’aveva visto.
Ha sempre avuto questa dote: amare ciò che è vicino, fino a quando non lo vede più.
Forse non ha mai saputo sostenere l’amore.
Forse io ci ho messo troppo a capirlo.
Quel giorno non sono tornata per reclamare.
Non per chiedere spiegazioni.
Sono andata a certificare che, anche nella perdita, avevo conservato la mia dignità.
Che andarsene senza ferire è, a volte, un atto di guarigione.
Che non urlare non è arrendersi.
È scegliere un’altra forma di forza.
Non lo amo più.
Ma porto ancora la forza con cui l’ho fatto.
Quella forza era solo mia.
E nessuno me l’ha tolta. Nemmeno lui.
Perché amare non mi ha resa debole.
Mi ha resa intensa. Presente. Luminosa.
E lasciar andare, alla fine, è stato un altro modo per amarmi.
Ho visto donne smarrire la propria dignità per avere un nome.
Cambiare tutto per diventare un capitolo nella storia di qualcun altro.
Vendere la propria voce in cambio di un microfono, scambiando l’eco per appartenenza.
Le ho viste sorridere su copertine che non raccontavano la loro verità.
Ho visto la luce degli altri consumare la loro.
Io no.
Io ho scelto di restare fedele a me stessa, anche senza testimoni.
Perché ci sono perdite inevitabili.
Ma una, no: perdere me stessa, non lo permetterò mai.
Bellissime parole,la dignità non ha prezzo!
Da brividi….
Grazie!!