Passi che il tempo ha consumato
In una società dominata dalle macchine, dove l’umano sbiadisce nel virtuale e l’intelligenza diventa artificiale, i passi sono una forma di resistenza, quello che ci rimane della nostra nascita come homo erectus nel Paleolitico, milioni di anni fa. Quando l’ominide ha lasciato i quattro appoggi per ergersi su due gambe e guardare l’orizzonte.
Da allora ne abbiamo fatta di strada, di passi appunto. Fino a inventare macchine che sono, lo ha detto per primo il sociologo canadese Marshall McLuhan, estensioni del nostro corpo. Le automobili sono estensioni delle nostre gambe. Filano veloci …
