Il giorno dell’implosione
“…ho previsto che sarei
restato solo in casa mia
e mi butto sopra il letto
e mi abbraccio il tuo cuscino
non ho saputo prevedere
solo che però adesso io
vorrei morire.”
La sala d’attesa era un vuoto freddo, si sentivano i pianti dei gatti e quelli delle loro madri umane, la disperazione di persone che facevano transazioni dall’altro lato della parete, bip… bip… bip… suono di monitor.
Lo vidi alle 11 del mattino. Avevo appena lavato il suo peluche preferito: uno scoiattolo con una coda folta. Pensavo a lui, a come avesse passato la notte, a che non sentisse d…