
“Greca, nascesti a New York…”
Una Diva con la D maiuscola, un talento fuori dall’ordinario e una vita densa di passione, tormenti, gloria e solitudine. Maria Anna Sofia Cecilia Kalogheropoulos, nota a al mondo come Maria Callas, nasce nel 1923, in un giorno incerto dei primi di dicembre, e durante l’infanzia sopravvive ad un brutto incidente e al coma che ne consegue. Evidentemente le stelle per lei avevano scritto ben altro.
Studia pianoforte e canto mostrando subito un talento eccezionale. Ad Atene frequenta intensamente le lezioni al Conservatorio e diventa in pochissimi anni l’assoluta protagonista della scena lirica internazionale. A soli quindici anni debutta ne “La cavalleria rusticana” per non fermarsi più. Un crescendo di opere e di incarichi. Franco Zeffirelli arrivò a dire che nella storia della Lirica esiste un prima e un dopo Callas. Ancora oggi viene descritta come la più grande cantante lirica della Storia. La grandiosità di Maria Callas, affermano gli esperti, risiede nel non essere solo una cantante lirica ma una vera e propria attrice capace di incarnare i personaggi a cui dona la sua splendida e inimitabile voce. Tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta del secolo scorso, si consacra il mito: interpreta svariate opere: “La Traviata”, “Parsifal”, “Turandot”, “Nabucco”. Si distingue per l’estensione vocale, quasi soprannaturale; il pubblico la ammira e la adora; il suo corpo perde oltre trenta chili, gli occhi da miope, suo punto debole, si trasformano in forza magnetica. In breve diventa icona di stile ed eleganza.
In quegli anni sposa un imprenditore italiano, molto più grande di lei, Giovanni Battista Meneghini, che diventa il suo manager. È la regina incontrastata del teatro alla Scala di Milano, con spettacoli memorabili come “La traviata”, “La vestale” e “I Sonnambuli”. i critici parlano di fenomeno nel mondo del melodramma. La sua voce, seppur imperfetta rispetto ai canoni del tempo, regala emozioni con la sua musicalità, la ricchezza di espressioni e sfumature. E su tutto prevale e conquista il fascino della sua personalità nelle interpretazioni. Diventa la Divina. Richiesta e adorata, si esibisce al Covent Garden di Londra, all’Opera di Parigi rappresentando la “Tosca” in mondovisione e al Metropolitan di New York con la “Norma” che consegnerà alla storia la sua personale interpretazione della Casta Diva.
“Non sapevi ancora di essere divina. Ci hai spezzato per sempre il cuore”
Nel punto più alto del successo e dalla fama, il crollo è impietoso. Divorzia dal marito e cede al fascino e all’amore per un uomo immeritevole delle sue attenzioni che la porta, in breve tempo, alla rovina. L’incontro fatale con Aristotele Onassis sancisce la sua disfatta emotiva e artistica. Cominciano le debacle sulla scena, le liti con i direttori di teatri importanti, le imperdonabili bizze da diva capricciosa; nel 1960 perde un figlio appena nato e qualche anno dopo inizia ad essere spesso umiliata in pubblico da Onassis. Consuma droghe e antidepressivi, si ritira dalle scene e vive in quasi isolamento nella sua casa a Parigi. Tra il 1975 e il 1976 muore all’improvviso Aristotele Onassis e la Callas perde due cari amici con cui aveva condiviso momenti importanti della sua vita personale e professionale, Pier Paolo Pasolini e Luchino Visconti.
La solitudine, i farmaci e la depressione sono probabilmente le cause della morte di Maria Callas, nel settembre del 1977. La divina si congeda dal palcoscenico del mondo senza nemmeno aver compiuto 54 anni. Come in un romanzo triste, la morte la trova nella sua casa a Parigi, da sola. Finisce la sua vita in dramma come alcune delle eroine a cui aveva prestato la sua inimitabile voce. La leggenda vuole che le sue ceneri oggi giacciano tra le onde del Mar Egeo. La Grecia, che le ha dato le origini, ci ha regalato un’ultima dea dal destino glorioso e tragico come molti miti dell’antica Ellade.
“Ti strinse forte il successo, ballò fino a sera con te. La musica non ti scorderà mai”