
Oggi conservare, mantenere, custodire è un atto di resistenza; rallentare, riflettere, dare valore al tempo e alle cose è diventato paradossalmente rivoluzionario. Viviamo infatti in un’epoca che esalta la velocità, l’usa e getta, l’immediatezza apparente. In questo contesto quindi, chi sceglie di prendersi cura, di consumare meno e meglio, di preservare, compie un gesto controcorrente e radicale.
Ho conosciuto i prodotti di Sanapu Sicilia da Marco Ottaviano, uno dei venditori diretti al GAS Mazzarelli, (gruppo di acquisto solidale di Marina di Ragusa), ed ora ci facciamo raccontare cosa e come conservano.
Marco, le vostre marmellate e conserve sono particolari, hanno abbinamenti insoliti, ce li descrivi?
Le nostre conserve vengono ottenute da una lavorazione artigianale, priva di aromi artificiali, conservanti e pectina. In questo modo si ha sempre un prodotto originale nel gusto e nei profumi, che mantiene intatte le caratteristiche dei frutti. Le erbe, come finocchietto e nepetella, che crescono selvatiche e spontanee nei nostri campi le utilizziamo per creare abbinamenti dai gusti particolari che ricerchiamo continuamente sia con spirito innovatore nella tradizione. Usiamo zucchero di canna chiaro e/o integrale biologico ed equosolidale in percentuali inferiori a quelle che solitamente si trovano in commercio. I pochi ingredienti che non riusciamo ad autoprodurre nella nostra azienda vengono accuratamente selezionati, sulla base sia della certificazione bio sia della provenienza da un’agricoltura naturale, sostenibile, quanto più possibile locale.
Quali frutti coltivate e con quale che metodologia?
La maggior parte dei nostri terreni si trova a Cava Ispica, una vallata fluviale ricca di vegetazione autoctona, qui coltiviamo principalmente alberi da frutto, in particolare agrumi, ma anche nespoli, peri, fichi, cachi, noci, carrubi, ulivi e le verdure che ci servono per i nostri chutney mediterranei. Non utilizziamo alcun tipo di prodotto chimico, il suolo conserva naturalmente, in questo modo, la propria fertilità, in accordo con il ciclo naturale della vita vegetale e animale.
Marco descrivici la tua azienda, chi siete, cosa vi ha ispirato e motivato ad intraprendere l’attività del conservare.
Siamo io, la mia compagna Elena e altri due amici, Claudia e Thomas, che hanno deciso di investire energia e passione in un progetto in Sicilia, nelle campagne modicane, in provincia di Ragusa. Siamo un gruppo eterogeneo, con esperienze e vite molto diverse, ma accomunate da tre cose: l’amore per la Sicilia, la voglia di riscoprire tradizioni della cultura contadina e l’impegno nel ricercare un’agricoltura diversa. Così è nata, nel 2019, l’azienda agricola “Sanapu Sicilia” con l’intento di costruire un futuro che vorremmo sostenibile sia da un punto di vista ambientale che da un punto di vista economico e sociale.

Vuoi spiegare a chi non è siciliano cos’è u sanapu e perché avete scelto questo nome per la vostra azienda?
Il sanapu è la senape selvatica, una pianta tipica del nostro territorio che cresce spontanea nei campi e come tutte le erbe che nascono spontanee e selvatiche, è una pianta forte, resistente e carica di profumi e sapori. Nella realtà odierna, l’uomo non ha più il bisogno di spingersi alla raccolta di erbe per sopravvivere ma dedicarsi alla ricerca e alla loro conoscenza ci permette di osservare che la varietà è bellezza e ricchezza, e che rispettare la biodiversità è un modo per consentirle di esistere. Un regalo che facciamo a noi stessi, a chi condivide le nostre idee, ma soprattutto a chi verrà dopo di noi.
Ecco allora che voi conservate biodiversità, ma quanto è stato difficile creare reddito dai vostri prodotti?
Abbiamo deciso da subito di evitare la grande distribuzione, così ci siamo indirizzati ai mercatini e ai gruppi di acquisto dove si privilegia il rapporto diretto coi consumatori. Abbiamo ad esempio partecipato alla fiera La terra di trema al Leoncavallo di Milano e abbiamo fatto rete con altri produttori con le nostre stesse idee di commercio. Pian piano, con costanza, attenzione e impegno ci siamo fatti conoscere, il passaparola spesso è la migliore pubblicità, ma siamo anche sui social e abbiamo attivato le vendite online.
A proposito di innovazione, descrivici anche gli altri tipi di conserve che producete
I chutney arrivano dall’India ma sono molto diffusi anche nei paesi anglosassoni. Sono prodotti dal gusto molto particolare, di consistenza densa, che si accompagnano bene con carni e formaggi ma ottimi anche per aggiungere sapore alle verdure. La particolarità di questa salsa sta nell’armonia dei sapori: c’è la frutta, l’aceto e tante spezie come la curcuma, lo zenzero, il cumino, i peperoncini, la senape, il tamarindo e i chiodi di garofano. Nei nostri chutney diamo un’impronta più mediterranea, sostituendo alcune spezie, poco tipiche del nostro territorio, con erbe aromatiche e con sapori più conosciuti della nostra cucina. Produciamo anche Sciroppu di Carrui e sempre a base di carrube è la Q souce, una novità 2024, la prima salsa barbecue alla carruba fatta in Sicilia.
Dobbiamo ringraziare questi produttori come Marco e soci per l’impegno e la tenacia nell’offrirci prodotti sani e rispettosi sia della nostra salute che dell’ambiente!
https://www.instagram.com/sanapu.sicilia?igsh=Nm1uZ2owbzBpbWhx