
Da quando si andava all’arena per assistere al duello mortale tra due uomini ad oggi si può dire che di passi in avanti ne sono stati fatti.
Beh, sì ora si fanno i combattimenti dei galli e dei cani ma sono clandestini perché vietati in quasi tutti gli Stati, però c’è gente che ci va e ci scommette sopra. E si fanno anche le gare clandestine con le automobili e magari ci muore qualche passante ignaro.
E si fanno ancora le guerre dove di gente ne muore tanta. C’è chi ha detto che nelle guerre combattono e muoiono persone che non si conoscono per gli interessi di persone che si conoscono e che non combattono e non muoiono e, come nell’arena, stanno a guardare chi si uccide. Mi viene in mente la frase di Charles Chaplin nel film Monsieur Verdoux: “Un omicidio è delinquenza, un milione è eroismo. Il numero legalizza, mio caro amico”. Si è saputo anche che nelle “guerre dei Balcani”, tra il 1990 e il 1999, ci sono stati dei ricconi che hanno pagato fior di quattrini per togliersi lo sfizio di sparare e ammazzare persone a caso.
E sì, di passi in avanti ne sono stati fatti.
Quando si produceva trasformando energia muscolare tanti uomini, chiamati nel corso dei secoli schiavi, plebei, servi della gleba, proletari, lavoratori erano costretti alla fatica e al sudore. Oggi si produce trasformando petrolio, “faticano” le macchine e sfornano tanti beni di consumo anche più del necessario e anche tanta monnezza e tanto inquinamento.
Eh sì, di passi in avanti ne sono stati fatti.
Una volta le donne erano relegate in casa e contavano poco o nulla… Le donne mogli degli uomini importanti e potenti. Le donne invece dei ceti bassi mogli di braccianti, muratori, minatori, lavoratori… lavoravano anche loro con le gambe a mollo nei fiumi a lavare i panni o nelle risaie e, colonne silenziose che reggevano intere famiglie, contavano molto e crescevano ed educavano i figli e curavano le relazioni sociali e riuscivano a far quadrare i conti con la misera paga dei mariti che trascorrevano le loro giornate fatte di dieci ore di duro lavoro in campagna, in cantiere, in miniera.
Oggi le donne sono libere ed emancipate, hanno le unghie ricostruite e colorate che sembrano artigli e fanno le commesse, non contano nulla e, spesso, sono usate come oggetto di pubblicità.
Da allora ad oggi si può dire che di passi in avanti ne sono stati fatti.
Da quando non si aveva l’acqua in casa e neanche il bagno e per fare i propri bisogni corporali si “scendeva in campo” o si usavano i vasi da notte da scaricare la mattina nella botte del servizio, ad oggi che si ha acqua corrente fredda e calda e bagni in ceramica e riscaldamento e aria condizionata… beh sì, di passi in avanti ne sono stati fatti.
Da quando si circolava con i carretti e asini e muli e cavalli facevano i loro bisogni per strada ad oggi che si va in macchina, beh sì, di passi in avanti ne sono stati fatti. Anche se allora c’erano gli spazzini che pulivano le strade dalla merda delle bestie e ora non ci sono gli “spazzini” dello smog scaricato dalle macchine.
Negli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, migliaia di famiglie di Modica e di Scicli trascorrevano giugno e luglio accampati nei feudi del centro della Sicilia a spigolare e poi, ritornati in paese, andavano a raccogliere le mandorle ad Avola e poi le carrube per rientrare a casa ad agosto, da allora ad oggi di passi in avanti ne sono stati fatti. Ho tuttavia conosciuto una bella signora di oltre sessanta anni che da giovane aveva fatto la spigolatrice e la raccoglitrice e diceva: “la mia gioventù è stata una bella gioventù, certo si lavorava nei campi ma si stava allegri e la sera nelle masserie si ballava anche, eravamo giovani ed avevamo la vita davanti”.
La vita scorre e si fanno passi in avanti, passi giusti, passi sbagliati, passi indietro. La tecnologia ci ha dato tanto, ma proprio tanto, anche l’impensabile, anche la felicità…se sapremo costruircela.