Quando si parla di separazione si immagina spesso una divisione, sicuramente arrivata con dolore.
È possibile, invece, chiudere un rapporto col sorriso?
Immaginando i rapporti di coppia, per esempio, appare una soluzione complicata.
La separazione spesso riporta a un torto di una o dell'altra parte. D'altronde se ci fosse stata ancora la voglia di sorridere, è probabile che si sarebbe fatto un altro tentativo per tenere la coppia unita.
Ancora più comune è l'amore che finisce, ma spesso come un processo unidirezionale e ciò tronca ogni possibilità di concludere col sorriso.
Appare evidente, salvo rarissime eccezioni, che per cercare un finale sorridente bisogna cambiare ambito.
Oscar Wilde diceva "Ridere non è un brutto modo di cominciare un'amicizia, ed è senz'altro il migliore per chiuderla".
Una meravigliosa utopia, arrivare a concludere un rapporto sorridendo.
Ma è davvero possibile?
L'amicizia, quando è vera, porta dentro di sé grande affetto e stima per l'altra persona.
Si cresce insieme e si fa da spalla all'altro, senza chiedere nulla in cambio ma solo per il corrispettivo bene.
È da questo bene disinteressato che si dovrebbe partire.
Vagliare e riflettere sul fatto che a volte le strade non sono più le stesse, che i propri bisogni possono cambiare, che ciò che cerchiamo oggi non è obbligatoriamente ciò di cui avremo bisogno fra sei mesi o tra due anni.
Accettare ciò, discuterne con l'altro con maturità, avere la fortuna di trovare il momento giusto per entrambi, potrebbe addirittura salvare la relazione.
A volte è difficile fare i conti con se stessi, si ha paura di ammettere che l'affetto che lega all'altro è riconoscenza, ricordi o nostalgia di quanto è stato.
Bisognerebbe prendere coscienza di ciò, maturare, discutere. Essere sinceri.
Regole che servono per tutti gli ambiti e le situazioni.
Combinazioni difficili, che richiedono una gran dose di intelligenza emotiva, ma solo tramite esse il finale potrà essere un sorriso.
Maria Bruna Noto è nata a Ragusa il 19/08/1978. Laureata in Scienze della Formazione, svolge la professione di educatrice presso il Progetto SAI MSNA Comune di Ragusa-Kebama. Ha pubblicato un capitolo sulla rivista "Formazione psichiatrica" dal titolo La rieducazione nelle carceri. Autrice di vari articoli su mensili, ha pubblicato il volume Ragazzi Scalzi nell’ottobre 2023.
Giuseppe Scuderi è nato a Catania il 05.12.1985. Laureato in scienze dell'educazione e della formazione nel 2014, attivo nel campo sociale e umanitario da 9 anni. Attualmente lavora come educatore professionale in un centro di prima accoglienza con i minori stranieri non accompagnati. Ha lavorato in diversi capoluoghi siciliani, dove ha collaborato con le istituzioni e le associazioni a salvaguardia dei minori del territorio.
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