Quando si pensa ai passi, probabilmente i più pensano alle camminate (“Facciamo quattro passi in montagna?”), al progresso o al regresso (“Stiamo facendo dei passi in avanti”, “Questo è un passo indietro”). Ma c’è anche il basket, e la sua infrazione di passi. Ne abbiamo parlato con Lia Rebecca Valerio, già capitano della Passalacqua Ragusa, e attualmente assistente allenatore della Superconveniente Virtus Ragusa.

Lia, vuoi spiegare ai lettori di Operaincerta che cos’è l’infrazione di passi?
Nella pallacanestro se un giocatore si vuole spostare da un punto all’altro del campo, con il pallone in mano, deve palleggiare. Altrimenti si incorre nell’infrazione di passi.

Quindi non è possibile fare alcun passo senza palleggiare?
La regola due anni fa è cambiata e si è creato un bel casino. Con la vecchia regola, se un giocatore riceveva la palla in corsa, poteva fare uno o due passi prima andare a tirare (in quel caso avrebbe fatto cioè il famoso “terzo tempo”) o prima di passare a sua volta il pallone. Se invece si riceveva il pallone da fermo, quindi con i piedi a terra, prima di mettersi a correre bisognava fare un palleggio, e dunque non poteva fare nemmeno un passo.

E invece con la nuova regola?
Adesso la regola è più permissiva. Prima gli arbitri erano molto fiscali e nel dubbio fischiavano i “passi”. Adesso, seguendo ciò che si fa in America, sono diventati meno severi e hanno introdotto quello che si chiama “passo zero” che ti permette, quando ricevi la palla, di mettere giù un piede e fare un passo prima di palleggiare. In pratica ti hanno “regalato” un passo extra. Si è scelto di seguire l’NBA perché in questo modo il gioco è meno spezzettato, e la cosa andrebbe anche bene, ma il problema è che lì la pallacanestro è nata con quelle regole, mentre i nostri giocatori non sono abituati e si rischia di fare solo casino.

In questo modo però non è più facile per chi gioca?
Certo, è più facile. Ma il problema è che questo nuovo modo devi insegnarlo, e devono farlo allenatori che fino a due anni fa conoscevano i “passi” con la vecchia regola. E quindi, devi insegnarla ai piccolini ma magari tu ancora non la padroneggi. E lo stesso vale per i giocatori, che sono stati abituati a non averlo questo “passo zero”.

Ma perché è difficile abituarsi a questa nuova regola
Perché lo schema motorio è completamente diverso. Tu non riesci a fare il “passo zero” perché nel tuo corpo è stato “inserito un file” che ti dice che devi mettere giù la palla subito.

Però se lo fai, se metti subito giù la palla, mica è un errore.
Non è un errore però è un vantaggio che tu non hai, mentre è un bel vantaggio per chi ha la palla poter fare un passo extra. E tu, che sei un po’ più grande e questa cosa non l’hai imparata da ragazzino, sei più limitato rispetto agli altri.

E poi c’è il “famoso” piede perno. Che cos’è?
Il piede perno è qualcosa che ha a che fare con i passi. Se io ricevo la palla e non palleggio subito, perché io lo posso fare, non è che devo palleggiare per forza se ricevo da ferma, posso decidere di muovere un piede mentre l’altro sta attaccato al terreno. Quindi in sostanza posso ruotare su me stessa, facendo perno su un piede. L’importante è che uno dei due piedi sia attaccato al pavimento. In questo modo posso ruotare il mio corpo e vedere il campo per intero.

Lia, perché si parla di “infrazione” e non di “fallo”?
Sono due cose diverse. Il fallo si ha quando si verifica un contatto irregolare, come per esempio toccare il braccio di un giocatore che sta per tirare. L’infrazione è invece un’infrazione del regolamento, come per esempio l’infrazione di passi, l’infrazione di doppio palleggio, di metà campo, e così via.

Dopo il quinto fallo, esci da campo e non può rientrare più, un po’ come se avessi ricevuto il cartellino rosso nel calcio. È lo stesso per le infrazioni?
No, non ci sono limiti alle infrazioni. Puoi farne quante ne vuoi, il problema è solo che dopo aver commesso un’infrazione il pallone passa alla squadra avversaria.

Ma alla fine, questo nuovo modo per giudicare i “passi”, per il basket è un passo avanti o un passo indietro?
Secondo me è un passo indietro. Perché la regola non è molto chiara, c’è troppa discrezione degli arbitri. E a seconda di come la interpreti puoi fischiare o non fischiare l’infrazione. E di conseguenza diventa difficile insegnarla a chi gioca perché è difficile anche avere chiaro che cosa puoi fare e che cosa no. E poi, soprattutto, secondo me, si è persa una parte bellissima che aveva la pallacanestro, che era quella del fondamentale. Cioè tu potevi partire o così o colì. Adesso invece non è più necessario padroneggiare la tecnica in maniera sopraffina. E quindi di conseguenza si premiano i giocatori più forti dal punto di vista fisico. E per me, premiare solo la fisicità, a discapito della tecnica, per uno sport come il basket, non è un bene.

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