
Dopo oltre venti anni di appassionato lavoro dedicato a questa nostra rivista online, era forse naturale quanto dovuto dedicare un mese al tema dell’incertezza. Lo facciamo sull’onda felice del concorso letterario dedicato al nostro amato collaboratore Lorenzo Vecchiato che su questi fogli elettronici ha lasciato “tracce di blues” e nelle nostre memorie molto altro ancora.
Il concorso vede la sua premiazione proprio in questo mese di novembre, dunque, avventuriamoci nell’incertezza!
Sono due le chiavi di lettura che potrebbero riassumere l’argomento. La prima ha una natura problematica e riguarda i dubbi e le difficoltà che ogni vita ci pone dinanzi. È l’incertezza che riguarda il futuro e che spesso ci paralizza. Il lavoro sempre più precario, le relazioni umane sempre più sfumate e volatili. L’angoscia impedisce ai ragazzi di credere nel loro tempo, alle persone più mature di sperare in una stabilità economica, lavorativa, sentimentale.
È riflessione condivisa il pensare come molto dei genitori di persone nate anche al limitare del secolo scorso avessero molte possibilità in più di creare una narrazione stabile per loro stesse: un impiego, una o più case, un partner per una storia che, pur nel trambusto della quotidianità, garantiva alcuni punti fermi.
Le conseguenze di questa incertezza le vediamo riflesse nei dati ISTAT che fotografano un’Italia sempre più vecchia e sempre meno propensa a far nascere nuovi figli. Con buona pace della politica che sembra non accorgersi di questo dramma, perché di un vero dramma si tratta!
Ma l’incertezza si apre anche ad una interpretazione positiva. Coltivare il dubbio è alla base della filosofia e della ricerca. È ciò che ci tiene lontani dal fanatismo dei dogmi, dalla spregiudicata mania del trovarci sempre dalla parte della ragione e mai del torto. Chi è incerto e audace trova spesso sentieri che altri non riescono nemmeno ad immaginare. L’incertezza è, insomma, uno stimolo a vivere la vita con la giusta dose di curiosità e lontani dalla probabile noia che deriva dalle abitudini troppo consolidate.
Per quello che ci riguarda, una opera incerta è quella che cerca di tenere insieme tanti pezzi, molto diversi tra loro, ma convinti che nella loro piccola parte sono comunque indispensabili al disegno complessivo dell’opera stessa.
Dedichiamo con affetto e gratitudine questo numero di Operaincerta a Lorenzo.