Martin Heidegger è stato uno dei filosofi più influenti del XX secolo. È noto agli addetti ai lavori soprattutto per il suo lavoro sull’esistenza, l’essere e il modo in cui gli esseri umani si rapportano al mondo.

Una delle sue idee chiave riguarda il concetto di “cura”, che occupa un ruolo centrale nella sua filosofia.

Per Heidegger, la “cura” non è semplicemente un sentimento di affetto o attenzione, ma rappresenta la modalità fondamentale con cui gli esseri umani si relazionano al mondo e agli altri. È, per meglio dire, il modo in cui l’esistenza si manifesta, un modo di essere coinvolti, di manifestare attenzione alle cose e alle persone, e di essere presenti nel proprio essere e in quello degli altri.

La cura, quindi, è intrinseca alla nostra esistenza: piaccia o meno, secondo il filosofo, siamo sempre coinvolti in un processo di cura verso noi stessi, verso gli altri e verso il mondo che ci circonda.

Come una idea così profonda e nobile potesse sposarsi nel filosofo tedesco con un sentimento smaccatamente anti semita e altrettanto filo nazista resta uno dei misteri della filosofia e dell’essere umano.

A noi interessa qui sottolineare che il “custodire”, il prendersi cura delle cose e delle persone può rappresentare davvero il senso profondo della nostra esistenza. Chi conserva, restaura, custodisce, è spesso un essere umano che sa riconoscere la sua finitezza e cerca di vivere in modo più consapevole e responsabile.

C’è chi tiene in mente le proprie origini e si appassiona agli alberi genealogici, chi cerca di mantenere in vita tradizioni antiche ereditate dai nonni e chi sa difendere intatto un segreto anche in un’epoca così social e tanto incline alla condivisione più intima con perfetti sconosciuti.

Custodire è l’atto che il credente delega ad un angelo addirittura dedicato, un personal trainer spirituale al quale rivolgere una preghiera o affidare una preoccupazione.

Restaurare e riciclare sono aspetti che ci permettono di non aggiungere rifiuti su rifiuti, di salvare in unica mossa la memoria e l’ambiente, di aiutare chi ha meno di noi e attivare una concreta linea di solidarietà.

Nel secondo atto della nostra triade estiva, proviamo a scandagliare il tema del “custodire” augurando a tutti noi e a tutti voi di conservare momenti di piacevole lettura… sotto l’ombrellone, in riva ad un torrente, in montagna o dove questi giorni d’estate vi condurranno.  

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