Piatto del giorno
Opera d’arte sopra un letto di sofferenza

Tempo di preparazione
Tutta la vita

Tempo di cottura 
q. b. (a occhio e croce un altra vita)

Difficoltà
inaudita

Porzioni 
Una sola, soligna, solitaria e irreplicabile 

Ingredienti
Buona fede, talento, pazienza, tenacia, personalità, fiducia, capacità di accettazione della sconfitta, capacità di accettazione alla rinuncia, grande disposizione alla solitudine e alla sofferenza, attitudine a gestire il silenzio, spiccato senso del dovere, intelligenza, sentimento, ragione, rigore, (sale q.b.)

Descrizione
Questa non è la classica ricetta per chi torna dal lavoro e cucina un bel piatto veloce, no. Questo è un piatto lento come la vendetta; non è uno stuzzichino delizioso che farà impazzire i vostri ospiti, no. Non ci sono ospiti per questo desco. Ci saranno, ma voi non li vedrete mai e, soprattutto non saprete mai chi sono. Sarà una moltitudine che per voi rimarrà ignota.

“La grande arte è un mestiere piccolo, invisibile, l’ambizione muta del compositore” (Ivano Fossati).  Proprio così, nel chiuso di una bottega che diventa un rifugio contro le intemperie della vita, si consuma un tempo infinito di tentativi falliti  alla ricerca di una perfezione che, sapete già, non arriverà mai, perchè essa è come la linea dell’orizzonte che più vi avvicinate, più si allontana. Ma voi sapete che non avete scelta, quella è la strada da percorrere e non ci sono scorciatoie, senza trucco e senza inganno, così funziona.

Tra la pazienza e il traguardo e in mezzo c’è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno e giorno dopo giorno è un silenzioso costrure e costruire è sapere rinunciare alla perfezione”” (Niccolò Fabi). Rende l’idea?  Avete presente le Madonne col bambino? Quante ne esistono? E cosa spinge un pittore a dipingere sempre lo stesso soggetto per tutta la vita se non la ricerca della perfezione? E cosa è mai la perfezione? Per me è una tensione verso l’alto e verso il basso insieme; è un il bisogno interiore, una missione, più esattamente quella di dare un senso alla propria vita, anche a prescindere dal risultato. Vogliamo metterci qualche luogo comune ? “L’importante è il viaggio non la meta”, ma il viaggio dura tutta la vita, non è un week end. “L’importante è partecipare” ma devi partecipare bene, non tanto per esserci, perchè la gara è con la vita.

L’arte è un lavoro quotidiano che non conosce soste. Si, vero, l’artista non timbra il cartellino, non ha un altro padrone che gli dice di fare così e cosà, il padrone è lui stesso e, si sa, l’imprenditore lavora nella sua azienda molto di più dei dipendenti, ci mette la faccia, il tempo e la testa, così anche l’artista che in più ( anzi in meno) non ha ferie, mensilità, tredicesime, e  buste paga. Rinunciare alla perfezione non è cosa da poco, specialmente se ci dedichi tutta la vita e maturare vuol dire sapersi accontentare, valutando in maniera oggettiva il proprio lavoro, altra cosa difficilissima: uscire da se stessi per giudicare se stessi, continuando ad avere fede e fiducia in se stessi anche se non si è raggiunto l’obiettivo ma essere consapevoli che ci si è avvicinati, e che il prossimo tentativo sarà un ulteriore passo, un ulteriore avvvicinamento. Anche la ricompensa è muta e invisibile agli occhi di chi guarda. Essere artisti vuol dire saper cadere e sapersi rialzare. Forse l’arte è imitazione della vita e non della natura come ha detto qualcuno. In questo senso ognuno di noi ha una tensione, e costruisce nella sua vita un opera d’arte, anzi gli uomini migliori tentano di fare della propria vita un opera d’arte! Agli artisti rimane la gloria, agli uomini il ricordo e l’esempio di se stessi per gli altri.

“L’amuri miu è ’n iardinu, 
rosa, cirasa e patrusinu, 
ummira risiata, 
festa cummannata, terra travagghiata e abbivirata. 
Quannu aggiorna l’amuri chi fai?”
(Guglielmo Tasca)

Dopo avere degustato questo piatto, non vi diranno che è buono, semmai, penseranno che lo chef era di alto livello , ma voi non lo saprete mai perche sarete da un altra parte, ancora alla ricerca di voi stessi, ancora tesi verso un orizzonte che cercate ma di cui non farete mai parte in maniera consapevole. Potreste anche averlo raggiunto, ma non lo saprete mai.

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