
Vi ricordate, vero, l’Ecclesiaste? C’è un tempo per seminare e uno per raccogliere. E le due cose, lo si capisce al volo, sono intimamente correlate. A un generoso spargimento di semi corrisponde un’abbondante mietitura. E al duro lavoro spetta una meritata ricompensa. Una specie di karma agricolo in cui a una azione corrisponde una reazione. A meno che un dio capriccioso non decida di mandar giù un sole troppo cocente o acque sovrabbondanti. In qualche parte di mondo probabilmente le cose stanno ancora così, ma non ora non qui.
Per chi, come la maggior parte di noi, vive in una città, la raccolta resta un fenomeno quasi folkloristico. Abbiamo un po’ tutti fatto pace con la morte delle mezze stagioni e attendiamo fiduciosi nei supermercati che i frutti della terra arrivino a noi con la sola trepidazione che il loro prezzo non sia esorbitante.
Dunque cosa potrebbe essere oggi per noi “la raccolta”?
Una compilation di brani di grande successo? Sì, quei nastri o quei cd dove ognuno poteva stipare in un limitato arco di tempo le canzoni che più gli piacevano. C’erano le raccolte musicali da regalare agli amici, quelle da portare nell’autoradio e quelle più romantiche per fare colpo con ragazze che oggi sono mamme di adolescenti che chiamano le raccolte play list e le ascoltano senza limiti sugli Ipod. Proviamo con i libri? La raccolta è una antologia di testi in prosa o in rima e anche la biblioteca è una chiamata a raccolta di testi. Niente da fare, invece, per i film. Le videoteche che li raccoglievano sono un museo archeologico decretato dalle piattaforme on demand dove, pagando, abbiamo modo di vedere quasi tutto senza possedere quasi nulla.
Di attualità impellente è invece la raccolta dei rifiuti, argomento cardine di ogni ragionamento sulla sostenibilità ambientale. Ci sono città che hanno messo a frutto una sapiente strategia e altre che annaspano tragicamente tra plastica sovrabbondante e carta male odorante.
La raccolta può essere raccolta di idee, di errori, di figurine e di figuracce…
E infine, quando si avvicina la metà del mese, per noi di Operaincerta arriva giugno: il momento di raccogliere le idee, le energie, le frasi da scrivere. E se qualche volta il raccolto non sarà perfetto, possiamo sempre rimediare il prossimo mese. Perché in questa redazione teniamo ben aperto il sacco delle buone intenzioni e delle speranze. Anche oggi sarà tempo di raccoglierne qualcuna. E se tra le pagine a seguire troverete qualcosa di buono, e sono sicuro che così sarà, grazie a chi ha seminato parole e a chi ne raccoglierà il frutto.