Via De Grasperi, 20 - 97100 Ragusa +39 348 2941990 info@operaincerta.it

Favola vegana

Gaudenzia Flaccavento 14 febbraio 2024


“Buonasera, cari ascoltatori, come ogni giorno la vostra Edera Helix vi accoglie nello studio di Pomeriggio verde! Mettetevi comodi, straordinari ospiti entreranno a casa vostra ed io saprò fare le domande giuste!” [punta il ramo verso la telecamera, mentre il faccione a cinque punte, reso esageratamente lucido dallo spray, ammicca invadendo tutta l’inquadratura].
“Oggi siamo riusciti ad avere un ospite d’eccezione. Un personaggio che difficilmente si concede alle telecamere. Abbiamo condotto lunghe trattative, e finalmente, strappato dal muro in cui vive, abbiamo con noi… Cappero Spinosa! [musichetta allegra, applausi dal pubblico in sala].
“Benvenuto tra noi! Prego, accomodati” [Edera indica a Cappero un candido divano, profondo e dalle linee squadrate].
“Comoda sarà forse Lei, su quel coso. Comunque mi siedo. Mi tolga una curiosità, ci conosciamo già? Visto che mi ha dato subito del tu! [Edera ride sguaiatamente].
“Mi avevano detto che Lei fosse un tipo scontroso, ma non immaginavo che rifiutasse l’onore di essere trattato da amico dalla famosa Edera Helix! Se preferisce manteniamo le distanze e cominciamo l’intervista.
Su di lei circolano strane voci, in primo luogo sul particolare rapporto con gli umani. È vero che difficilmente si fa addomesticare?”
“Mi piace scegliere da me i posti dove vivere, troppe attenzioni mi infastidiscono”.
“A proposito di location, ci può rivelare quali sono i criteri con cui le sceglie?”
“In primo luogo posti soleggiati, preferibilmente muri o rocce”.
“Parlando con uno scenografo mio caro amico, ho saputo che lei, signor Cappero, ha un fiuto particolare per le viste, come direbbero gli inglesi, dramatic!
“Ma che dramatic e dramatic, mi piacciono i luoghi isolati, non amo condividere il mio spazio con altri. Non ha notato che evito come la peste i posti dove bazzica lei, signora Edera?”
“Effettivamente anche quando sto tra le rocce, non l’ho mai incontrata, forse perché io amo le zone più ombreggiate. Ma visto che mi ha tirato in ballo, ho notato che gli umani hanno un atteggiamento diverso con me e con lei. Se possono, mi strappano senza pietà mentre con Lei sono molto più tolleranti. Sarà forse quel fiore bianco così vistoso, che sfodera continuamente per tutta l’estate. Cos’è… fa il ruffiano?
“Sicuramente è più attraente della sua infiorescenza un po’ rachitica, che produce solo quando è già una primipara attempata del regno vegetale, dopo 10 anni!”
“Certo, io sono una pianta molto impegnata, ho i miei obiettivi: il mio successo, la mia visibilità! Sa che non vivo più solo tra i ruderi ed i muri dei cimiteri? Ho anche un mio brand internazionale, grazie al mio partner, una realtà radicata in tutto il pianeta, Ikea! Sono in vendita come graziosa pianta da arredamento, ho anche un nome simpatico ...FEJKA!”
“Intanto quel nome, come sempre, è assolutamente impronunciabile, e poi… [ridacchia] l’edera dell’Ikea è finta!”
“Ha qualcosa contro le protesi artificiali? Intanto in questo modo entro senza disturbare nelle case, comincio a fare notare la mia eleganza e la mia versatilità. Ogni donna, intrecciando i miei tralci da 2,95 euro o scegliendo la comoda versione in vaso da 6,95, può trasformarsi in un home designer!
Ma torniamo a lei …ammettiamo pure che il suo fiore sia sicuramente grazioso, ma ritengo che la ragione della pazienza degli umani nei suoi confronti sia più pratica che estetica: i capperi, quei teneri boccioli che arricchiscono tante fresche e succulente pietanze estive, regalando un tocco di Mediterraneo, quel sapore di terra baciata dal sole, che lo chef stellato Ocinum Basilicum ci farà scoprire nella prossima rubrica, subito dopo la pubblicità”.
“Mi dispiace deluderla, ma, nonostante io offra a chi voglia i miei boccioli e i miei frutti, solo in pochi ormai li raccolgono personalmente. Preferiscono comprarli al supermarket, o se proprio vogliono darsi arie li prendono in qualche bottega chic, nella versione di Pantelleria. Non parliamo delle foglie! Sono rari gli estimatori della mia insalata! Devi avere un po’di pazienza, quella di raccogliere, togliere dallo stelo, bollire e tenere ammollo, cambiando spesso l’acqua, ma poi con pomodoro, cipolla di Giarratana, e tanto olio si fa una pietanza…. [si blocca, lunga pausa]...ci sono cascato anch’io, noi italiani finiamo sempre a parlare di cibo”.
“A proposito di cibo, il suo bocciolo è più famoso del suo frutto, sarà forse il suo nome ...cucunce.. .poco commerciale, anzi quasi osceno!” [si ritrae quasi inorridita]
“Se lei trova osceno un cetriolino di pochi centimetri forse ha qualche problema con la sua sessualità!” [Edera arrossisce...anzi inverdisce… e comincia a sudare copiosamente, cercando di riprendere in mano la situazione, ridacchia].
“Torniamo ad argomenti più neutri, Pomeriggio verde è un programma per famiglie, in fascia protetta! Signor Cappero, la mia troupe è stata qualche giorno fa in Sicilia a riprendere i luoghi di Montalbano. La regia ci mandi in anteprima qualche clip, prego” [In studio Edera si fa portare un po’ d’acqua, la truccatrice le tampona il faccione, mentre sullo schermo passa la vista delle scale da Ragusa a Ragusa Ibla, e di alcuni palazzi e chiese barocche].
“Lei è proprio un birbante, signor Cappero! Ci ha fatto credere che viva come un eremita ed invece chissà quanta gente famosa avrà visto! Ci racconti qualche scoop… qualche dietro le quinte di Zingaretti, una papera di una coppia di sposi trascinata dai fotografi alla ricerca dello scatto perfetto, un notturno amore clandestino”.
“Mi dispiace deluderla, anche se sto in posti frequentati continuo a farmi gli affari miei, che passino dalle mie parti uomini o animali, a me importa poco”.
“Mi fanno cenno dalla regia che è il momento della pubblicità, ringraziamo il Signor Cappero e invitiamo gli spettatori a visitare i suoi splendidi luoghi!”
[Applausi del pubblico, Edera si alza di scatto e si allontana dallo studio senza salutare Cappero].

Le illustrazioni fanno parte del Progetto Botanica di Strada, realizzato a Ragusa dal Collettivo Ocra. Le artiste Gaia Nicastro, Ambra Cassibba ed Elisa Alescio hanno realizzato un erbario urbano, invitandoci a prestare attenzione alle piante spontanee che si fanno breccia tra città e periferie. Riaffiorano così etimologie, credenze, usi alimentari e medicamentosi delle nostre umili compagne di strada.
Ogni tavola è un poster che è stato incollato in modo non permanente ai muri, specialmente delle aree degradate o abbandonate della città di Ragusa. Tutti i poster, che sono stati esposti in mostra nella primavera del 2023, possono essere acquistati per sostenere le azioni del collettivo. Per maggiori info segui https://www.facebook.com/collettivoOCRA o https://www.instagram.com/collettivoocra?igsh=MTFrYmNidGk5eWo5bg==

Gaudenzia Flaccavento

Dopo aver lavorato nell’ambito della gestione dei beni culturali, da circa vent’anni insegna Italiano e Storia negli istituti superiori.
Ha anche insegnato Storia dell’Arte presso la Struttura Didattica Speciale di Lingue nella sede di Ragusa dell’Ateneo di Catania. Ora si dedica nel tempo libero all’Associazione Insieme in Città, che si occupa di Urbanistica Partecipata e cittadinanza attiva. Anima, con altre amiche, il gruppo di lettura L’ora dei Libri.
Dopo aver scritto saggi di Storia dell’Arte, storia dell’Architettura e di Urbanistica, da poco sta sperimentando la scrittura narrativa. Alcuni suoi racconti sono già stati pubblicati in raccolte edite localmente..

Contatti

Via De Gasperi, 20
97100 Ragusa

info@operaincerta.it

+39 3482941990

I nostri link

© Operaincerta. All Rights Reserved. Designed by HTML Codex