Molti di voi mangiano dodici acini d'uva quando suonano le campane; altri indossano mutandine rosse per incontrare l'amore o gialle per soldi, alcuni corrono con le valigie piene per tutta la strada per non perdersi il viaggio o si mettono sotto il tavolo per incontrare un ragazzo. Ironia della vita: non tutti sono sorpresi dal nuovo anno in senso positivo.
Prendiamo il caso del Giappone, dove il primo di gennaio si è verificato un forte terremoto e un incendio sulla pista dell'aeroporto. E per non andare molto lontano: devo pagare un sacco di tasse nonostante le stia rimandando da marzo. Anche se il mio problema non sembra così grave, in giro per il mondo ci sono ancora guerre, fame, la scandalosa frode del "pandoro", una lista dei famosi amici di Jeffrey Epstein o dell’insistente leader della Corea del Nord che vuole invadere le potenze mondiali. Sono problemi davvero seri e delicati altro che non aver potuto pagare le tasse o non essere riusciti a passare all'iPhone 15.
E penso che, anche se può essere speranzoso dire “Anno nuovo, vita nuova”, mi sembra triste dover aspettare fino alla mezzanotte del 31 per “provare” a iniziare al meglio. I nuovi inizi iniziano quando decidi di apportare un cambiamento, in qualsiasi giorno, in qualsiasi data, in qualsiasi ora. Per dire “fin qui” e alzarsi dal letto, lavarsi i capelli e anche fare un’opera di carità, chiedere perdono o perdonare chi ci ha causato la paralisi facciale dopo una discussione.
Per favore, non prenderlo come un discorso di miglioramento personale. Ma è bene prestare piena attenzione ai conflitti “dimenticati” del mondo. Quelli iniziati cinque, quattro, tre anni fa, nel 2023 o ieri. Smetti di chiudere gli occhi di fronte a questi conflitti e inizia a modificare il tuo modo di essere per contribuire con un granello di sabbia al cambiamento. Sii veramente empatico. Devi amare veramente. Cominciamo a renderci conto di quante volte perdiamo tempo in banalità, liti, facce brutte. Smettiamo di maledire gli altri, smettilamo di lamentarci della nostra malasorte.
Il “nuovo inizio”, la “nuova vita”, non inizia dal primo dell’anno. Dobbiamo avere il coraggio necessario, prendere in mano le redini della nostra vita e iniziare ad agire come se ci importasse davvero. È triste, lo so. Tutto quello che è successo, il modo in cui la società e gli ecosistemi si sono decomposti. Le truffe degli influencer e la persecuzione degli innocenti. Le malattie, la solitudine, l'abbandono, le guerre continueranno a far parte del domani. Quest’anno si prevedono tante cose miracolose. L'anno del Drago Cinese, la fortuna del Toro e tutti questi sfoghi di realtà per incolpare le stelle e i pianeti del nostro destino.
Ma cambiare se stessi e lasciarsi avvolgere dalla propria volontà, dovrebbe contare più dei riti iniziali o del buon auspicio per l'anno. Questo è il mio modesto parere, mentre mi butto le lenticchie in testa affinché in questo 2024 i miei desideri diventino realtà.

Foto di Andreas Lischka, Pixabay

Alexa Legorreta

Originaria di Nuevo León, Messico. Laureata in Arte Teatrale presso l'UANL (2011). Autrice del podcast erotico Insaziabile (CDMX 2022 - oggi.) Regista in Figli di Nessuno Teatro (CDMX 2018 - 2020). Premio Nazionale di Drammaturgia Victor Hugo Rascón Banda 2015. Ha collaborato per la rivista Confabulario, supplemento culturale di El Universal. Autrice del libro Circo Inferno (2015). Premio Bellas Artes Baja California di Dramaturgia 2013. Produttrice scenica del Sublimes Teatro (Monterrey 2011 - 2013). Ha partecipato al Corso di Creazione Letteraria 2012 Capitolo: Monterrey per la Fondazione per le Lettere Messicane e l'Università Metropolitana di Monterrey (2012).  Ha fondato il gruppo Voces in Verso (Monterrey 2007-2009). Ha vinto il primo concorso di fiabe al Café Brasil (Monterrey 2011), con l'opera Minuto Royale. Due delle sue opere teatrali sono state presentate come letture drammatiche all'interno del Festival Internazionale del Teatro UNAM 2014 e 2015. Ha partecipato a incontri di poesia sia nel suo paese che all'estero. Parte della sua opera poetica è stata pubblicata in antologie e riviste fisiche e virtuali di Argentina, Spagna, Panama, Colombia e Messico.