Via De Grasperi, 20 - 97100 Ragusa +39 348 2941990 info@operaincerta.it

Sibilla

Alexa Legorreta 14 ottobre 2023


Cadranno le mura e ci saranno delle morti. Le guerre lacereranno la carne di coloro che continueranno a combattere domani e per i prossimi trent'anni. La fame sarà sepolcrale, la povertà ci porterà ad odiarci o ad essere buoni con altri esseri umani, qualunque cosa l'anima ci permetta per prima. Ci saranno paesi tristi divorati dalla loro storia. Ci saranno paesi ricchi divorati dall'avidità. Il verde degli alberi dovrà bruciare nel fuoco per preoccuparci di conservare le loro radici. Il blu dei mari si eclisserà fino a svanire. La malattia sarà il domani di tutti i giorni, un dolore maledetto che ci tormenterà dentro e fuori dagli ospedali. Marcirà fino alle ossa, agli organi, ai denti, alle unghie, ogni memoria abitabile e inconfondibile.
Tuttavia, sarò concepita per nascere in primavera. Alcune zingare segneranno le mie mani con una croce e mi daranno il dono di predire il futuro. Ricorderò la prima lacrima di mia madre e l'ultimo sorso di alcol di mio padre; le raspature e le fragilità dei miei fratelli e la febbrile alba dalle montagne. Camminerò verso i nove mesi e mia madre crederà che avrò un futuro. Ma non saprò mai cosa significa la vita e forse non lo saprò mai. Per infastidire papà studierò teatro e avrò una paura incommensurabile del palco. Desidererò con tutte le mie forze diventare attrice, ma la paura sarà più forte di me e il passato mi trascinerà con lui quando, in solitudine e abbandono, mi siedo a conversare con i miei demoni.
Non ci sarà speranza nei miei occhi dopo aver perso un figlio, quando il sangue mi scorrerà tra le gambe fino a diventare secco. Non ci sarà tormento più grande della delusione dell'amore o di ciò che crederò amore al di là di ciò che ci si aspetta per chiunque non mi conosca. Tacerò molto, perché la paura sarà sempre presente in ogni strada che non prenderò. Ma anche canterò e sorriderò per piccolissime cose: le gioie più infantili e i giochi più innocenti della vita stessa.
Sarò adusta per obbligo e libera per stanchezza. Ancora più libera quando le luci si spengono e le tempeste si avvicinano alla mia porta. Ballerò, e anche se questa volta vorrò diventare una brava ballerina, ballerò sotto la pioggia e sotto il sole in riva al mare. Diventerò un cavallo nero, selvaggio, una lupa nera, in calore, un gatto nero, ma finirò col piangere una poesia triste come un gabbiano che combatte ferocemente con i gufi che predicono la morte. La morte non sarà mai vana quando si tratta di amare.
Confiderò ancora una volta nel calore della pelle, nello sfregamento dei sessi e nell'estasi di un incontro che non distingua la distanza, la notte o il tempo. Conoscerò l'invidia, l'abbandono e il tradimento, penserò di rinunciare, ma combatterò le mie guerre. Mi sentirò di nuovo libera quando mi esibirò per essere qualcun altro sopra e sotto un palco che non avrà il sipario. Mi ammalerò di solitudine e non troverò la cura. Non sarò perfetta, perché l'esperienza mi farà odiare intimamente e questo sarà il veleno che lentamente mi ucciderà. Per gli altri mi trasformerò in un mostro che distrugge la vita, ma dentro di me porterò un inferno profondo e desidererò di essere nata in un altro paese, in un'altra casa che non mi abbandoni.
Sarò la mia patria. Piangerò di nuovo. Mi sentirò così estranea a me stessa che piangerò fino a diventare un grido, un toro intrappolato nell'arena della sua condanna. Sfiderò i miei genitori, i miei fratelli, esseri preziosissimi che nasceranno senza colpa. Avrò freddo e fame, tanta fame che - invece di paralizzarmi - mi trasformerà in una bestia a tre teste. Contemplerò la grandezza del cielo, il coraggio dell'oceano, il profilo della roccia che detterà il mio nome. Vorrò svanire, scomparire. Un bambino verrà e mi salverà per avvertirmi che ho ancora più tempo. Sarò coraggiosa. Correrò. Danzerò. Mi libererò del mio corpo. Sarò felice. Neutrale. Mi dedicherò a scrivere storie, a scrivere su di me, su quello che sorge e palpita. Sarò parola, un incendio, un fiume pietroso, un colibrì. La croce della mia mano si incarnerà fino a raggiungere il mio cuore.
Forse allora morirò. Nessuno piangerà per me. Sarò appena un sospiro che emanò da una grotta, dove tornerò. Tornerò ad essere un seme che crescerà nel grembo di un tenero angelo di luce. Tutto sarà in completa calma. Eppure, tra trent'anni vorrò rinascere e avrò di nuovo una vita magica, assurda, esagerata, drammatica, stoica, dolorosa, piena di amore, speranza e follia. Altrimenti, ricorderò tutto questo come un nostalgico sogno.

Alexa Legorreta

Originaria di Nuevo León, Messico. Laureata in Arte Teatrale presso l'UANL (2011). Autrice del podcast erotico Insaziabile (CDMX 2022 - oggi.) Regista in Figli di Nessuno Teatro (CDMX 2018 - 2020). Premio Nazionale di Drammaturgia Victor Hugo Rascón Banda 2015. Ha collaborato per la rivista Confabulario, supplemento culturale di El Universal. Autrice del libro Circo Inferno (2015). Premio Bellas Artes Baja California di Dramaturgia 2013. Produttrice scenica del Sublimes Teatro (Monterrey 2011 - 2013). Ha partecipato al Corso di Creazione Letteraria 2012 Capitolo: Monterrey per la Fondazione per le Lettere Messicane e l'Università Metropolitana di Monterrey (2012).  Ha fondato il gruppo Voces in Verso (Monterrey 2007-2009). Ha vinto il primo concorso di fiabe al Café Brasil (Monterrey 2011), con l'opera Minuto Royale. Due delle sue opere teatrali sono state presentate come letture drammatiche all'interno del Festival Internazionale del Teatro UNAM 2014 e 2015. Ha partecipato a incontri di poesia sia nel suo paese che all'estero. Parte della sua opera poetica è stata pubblicata in antologie e riviste fisiche e virtuali di Argentina, Spagna, Panama, Colombia e Messico.

Contatti

Via De Gasperi, 20
97100 Ragusa

info@operaincerta.it

+39 3482941990

I nostri link

© Operaincerta. All Rights Reserved. Designed by HTML Codex