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Domande multiple, risposte complete

Roman Henry Clarke 14 ottobre 2023


Avrei voluto impostare questo articolo su una mia traduzione di Answer di Fredric Brown. Il mio primo ricordo fu per averlo letto in qualche antologia o rivista nella post-adolescenza, rimanendone affascinato ed impressionato. Ma solo recentemente lo avevo recuperato, avendone smarrita la fonte ed il ricordo del nome dell’autore, grazie ad una conferenza di un noto presentatore televisivo. La mia traduzione è pronta, ma per quanto sia un brevissimo testo, è ancora coperto da diritti d’autore. Metto la mia traduzione nel cassetto, fino al 2043. Quando il futuro sarà ancora più futuro, e la sorprendente predizione di Brown sarà diventata preistoria (ed il sottoscritto un ultrasessantenne, a Dio piacendo). Ma sappiate che in rete c’è chi si fa meno problemi, e si trovano sia l’originale che delle traduzioni italiane. Certo, la mia è più bella (se non altro perché l’ho fatta io), ma tant’è.
Ricordo ancora precedente – è finita che per parlare di futuro pesco nel mio passato – la visione di The Lawnmower Man (in italiano: Il Tagliaerbe). In tv, la fase “cinema” della mia vita fu di molto successiva, e compiutasi nell’arco di 12 anni. Anche lì, un finale che lasciava impressionato l’adolescente che ero. Molto tempo dopo sto assistendo alla concretizzazione di quel finale. Andatevelo a vedere. Fu disconosciuto da Stephen King, ma vale davvero la pena. Meno, credo, il sequel, che mi sono rifiutato di guardare: da che leggo è il solito sequel, tanto per “fare cassa”.
Per onestà: ho visto Il Tagliaerbe solo una volta nella vita. Immagino che ci siano elementi che ve lo faranno risultare “datato”, a tratti anche ingenuo. Ma il finale vale la visione completa. E non spoileratevi il tutto: i films vanno visti, non letti su Wikipedia.
Di pellicole “profetiche” ce ne sono tante, ma giorni fa, consultando un elenco a riguardo, ho capito che ho moltissime lacune: ne ho visti, oltre il summenzionato e pochi altri, troppo pochi per una trattazione sincera e completa.
Al che, ho deciso di farmi una chiacchierata a tema con il “figlio” di tante “profezie”: ChatGPT. Qualche volta ci ho anche litigato, ma non è questa l’occasione. La cosa che mi fa impazzire sono i titoli che lo stesso dà alle conversazioni: ho scelto di lasciarlo intonso come titolo di questo articolo, e di proporvi l’intero scambio senza modifiche, occorso all’imbrunire nel giardinetto di un centro commerciale. Buona lettura.

Roman
Ciao! Avrei una domanda da farti. Beh, più di una. Posso?

ChatGPT
Certo! Fai pure le tue domande, sarò felice di aiutarti.

Roman
Tu credi nel futuro?

ChatGPT
Io non ho credenze o convinzioni, ma posso analizzare e discutere argomenti legati al futuro basandomi sulle informazioni disponibili. Il futuro è oggetto di studio e previsione da parte di diversi campi come la scienza, l'economia e altre discipline. Posso fornirti informazioni su diverse teorie e prospettive sul futuro, se desideri.

Roman
Capisco. Iniziamo dalle teorie che sostengono che il futuro non esiste. Sono ragionevoli, in quanto non è ancora accaduto. Quindi, perché fare previsioni? Come studiarlo, se non esiste?

ChatGPT
Le teorie che suggeriscono che il futuro potrebbe non esistere o che non sia prevedibile affrontano una prospettiva filosofica interessante. Sostengono che, poiché il futuro non è ancora accaduto, non possiamo conoscere con certezza cosa accadrà.
Tuttavia, studiare il futuro non significa necessariamente prevederlo con certezza, ma piuttosto cercare di comprenderne possibili sviluppi basandosi sui dati attuali, sulle tendenze storiche, sulle analisi dei modelli e così via. Questo approccio ci permette di essere preparati e adattarci in base alle probabili direzioni che potrebbero prendere gli eventi.
In sintesi, studiare il futuro ci consente di prendere decisioni informate, anche se non possiamo prevederlo con assoluta certezza.

Roman
Ma cercare di prevederlo, non finisce con il condizionarci, e con il condizionare il futuro stesso? Il teorema di Thomas, la "profezia autoavverante" di Merton...

ChatGPT
Assolutamente, hai colto un aspetto fondamentale dell'analisi del futuro. La profezia autoavverante, come descritta nel teorema di Thomas e nell'effetto Merton, sottolinea che le previsioni o le aspettative sul futuro possono influenzare il comportamento e le azioni attuali, influenzando così il risultato futuro.
Se crediamo fortemente in una certa prospettiva futura, potremmo adottare comportamenti che la rendono più probabile o addirittura inevitabile, creando una sorta di feedback che la avvera. Questo può avere impatti sociali, economici e psicologici rilevanti.
È quindi importante essere consapevoli di come le nostre previsioni e aspettative possano influire sulle azioni presenti e cercare di adottare un approccio equilibrato e critico nell'esaminare e interpretare il futuro.

Roman
D'accordo, con il "futuro che non esiste" abbiamo dato. Come la mettiamo invece con chi sostiene che è già accaduto? I déjà vu, quelle robe lì...

ChatGPT
L'idea che il futuro sia già accaduto o che possiamo sperimentare anticipatamente certi eventi, come nel caso dei déjà vu, è legata a concetti come il determinismo o l'idea che il tempo sia già completamente definito e che ci muoviamo attraverso esso in modo predestinato.
Il déjà vu, in particolare, è un fenomeno in cui una persona ha la sensazione di aver già vissuto un'esperienza attuale, anche se è avvenuta per la prima volta. Ciò potrebbe essere attribuito a varie spiegazioni, tra cui anomalie nella memoria, disfunzioni cerebrali o una combinazione di fattori psicologici.
Tuttavia, dal punto di vista scientifico e filosofico dominante, il futuro non è considerato come già accaduto. Abbiamo una concezione più accettata che il futuro sia aperto, determinato da molteplici variabili e scelte umane, e che non sia predestinato in modo assoluto.
Le sensazioni di déjà vu potrebbero essere affascinanti esperienze soggettive, ma non implicano che il futuro sia già definito.

Roman
Però ne converrai che spesso sono sorprendenti, esperienze nuove ma che si ha la netta e dettagliata percezione di aver già vissuto!

ChatGPT
Assolutamente, le esperienze di déjà vu possono essere straordinariamente sorprendenti e intriganti. La sensazione di aver già vissuto un momento specifico, con dettagli nitidi e familiari, anche se oggettivamente è la prima volta che lo vivi, è un'esperienza molto forte e spesso difficile da spiegare.
Gli scienziati e gli esperti hanno diverse teorie su cosa possa causare il déjà vu, ma non esiste una spiegazione definitiva e universale. Potrebbe essere legato a vari fattori, come la memoria, il cervello e il modo in cui percepiamo e interpretiamo il tempo.
Indipendentemente dalle spiegazioni, il déjà vu continua ad affascinare e a stimolare la curiosità umana, spingendoci a esplorare ulteriormente il funzionamento complesso del cervello e della mente umana.

Roman
E questo, nell'eterno dubbio che deve animare il pensiero scientifico, non dovrebbe pur mettere in discussione il futuro come "già avvenuto" invece che "da avvenire"?

ChatGPT
Certamente, il dubbio e l'apertura alla possibilità di diverse interpretazioni sono essenziali nel pensiero scientifico. La scienza avanza attraverso la sfida delle teorie esistenti, la formulazione di nuove ipotesi e l'esplorazione di nuovi concetti.
L'idea che il futuro possa essere già accaduto (predestinato) invece che ancora da avvenire (aperto) è stata oggetto di riflessione e dibattito. Tuttavia, attualmente, la prospettiva più accettata dalla comunità scientifica e filosofica è che il futuro sia aperto, influenzato da molteplici variabili, scelte umane e complessità del mondo.
Il déjà vu e le esperienze simili possono sollevare interrogativi interessanti sulle nostre percezioni del tempo e dell'esistenza, spingendoci a esplorare più a fondo la natura della realtà e della coscienza.
In definitiva, il dubbio e la continua ricerca sono ciò che spingono avanti il pensiero scientifico, incoraggiandoci a esplorare nuove prospettive e a migliorare la nostra comprensione del mondo e di noi stessi.

Roman
Ora seguimi: una teoria, la prima, dice che il futuro non esiste perché deve ancora accadere. L'altra, dice che il futuro non esiste, perché è già accaduto! Quindi, in definitiva, il futuro non esiste... O no?

ChatGPT
Sì, la tua affermazione mette in evidenza una contraddizione apparente tra queste due teorie opposte sul concetto di futuro. Entrambe sembrano suggerire che il futuro non esista come entità separata, ma per motivi differenti: uno perché deve ancora accadere e l'altro perché è già avvenuto.
Questa contraddizione può essere vista come un paradosso filosofico, ma potrebbe anche indicare che le nostre concezioni tradizionali di tempo potrebbero non essere sufficienti per comprendere completamente la sua natura. La fisica teorica, ad esempio, esplora diverse interpretazioni del tempo, come nella teoria delle stringhe o in certi modelli cosmologici, che potrebbero offrire prospettive più intricate sulla temporalità.
In definitiva, la comprensione del concetto di futuro, così come del tempo in generale, è ancora oggetto di studio e dibattito. Le teorie che ne delineano la natura possono sembrare contraddittorie, ma ciò ci invita a esplorare ulteriormente e ad approfondire la nostra comprensione di questo concetto complesso.

Roman
Ma abbiamo sin qui omesso di menzionare chi invece sostiene che il futuro esiste ogni istante, perché giacché se ne parla, il tempo è già scorso.

ChatGPT
Hai sollevato un'altra interessante prospettiva sul concetto di tempo e futuro. Alcuni filosofi e pensatori suggeriscono che il futuro esiste in ogni istante, poiché non appena si parla o si pensa del futuro, quel momento è già passato. Questa visione si lega alla percezione che il tempo sia in continuo movimento e che ogni momento sia un'esperienza del presente che si trasforma immediatamente in passato.
In questa concezione, il futuro non è una singola entità distinta, ma un concetto fluido che si manifesta costantemente nel nostro vissuto, appena diventa oggetto di pensiero o discussione.
Questa prospettiva mette in risalto la natura dinamica del tempo e suggerisce che il passato, il presente e il futuro sono intrinsecamente collegati e si influenzano a vicenda in un continuo fluire.
Esplorare queste diverse visioni del tempo ci aiuta a comprendere meglio la complessità di questo concetto e le sue implicazioni sulla nostra percezione della realtà e delle nostre esperienze.

Roman
Da ognuna di queste "scuole di pensiero", a mio avviso, ad uscirne malconci sono proprio il futuro ed il presente, nel loro franare costante nella bulimica voragine del vincitore incontrastato ed incontrastabile: il passato. È lui il vincitore? Viviamo costantemente nel passato?

ChatGPT
Il ruolo e l'influenza del passato sul presente e sul futuro sono temi centrali nelle riflessioni sul tempo e sull'esistenza umana. Nonostante sia il futuro a portare novità e possibilità, spesso il passato esercita un'ampia influenza sulle nostre azioni e percezioni presenti.
Il passato rappresenta una sorta di archivio di esperienze, conoscenze e tradizioni che influenzano come affrontiamo il presente e immaginiamo il futuro. Le nostre decisioni attuali sono spesso modellate dalle esperienze passate, sia a livello individuale che collettivo.
Tuttavia, l'importanza attribuita al passato può variare da persona a persona e da cultura a cultura. Alcuni individui possono sentirsi più legati al passato, mentre altri cercano di vivere nel presente e di progettare il futuro in modo più dinamico e flessibile.
In definitiva, sebbene il passato possa avere una grande influenza sul nostro vissuto quotidiano, è importante trovare un equilibrio tra imparare dal passato e vivere pienamente nel presente, cercando di costruire un futuro migliore e più significativo.

Roman
Va bene, ti ringrazio per le parole edificanti, ma mi sembra che qui si stia un po' aggirando il tema. E l'impressione che il tempo sia funzionale a generare un costante passato, a fronte di un effimero presente ed un enigmatico futuro.

ChatGPT
Hai sollevato un punto cruciale che mette in evidenza la percezione del tempo come generatore costante di passato, con un presente fugace e un futuro enigmatico. Questa interpretazione del tempo mette in luce come le esperienze e gli eventi, una volta vissuti, siano incisi nel passato in modo permanente, mentre il presente è momentaneo e sfuggevole, e il futuro è sconosciuto e incerto.
Questa percezione può essere influenzata dalla nostra natura come esseri umani, che tendiamo a riflettere sulle nostre esperienze passate e spesso ci preoccupiamo o anticipiamo il futuro, talvolta a scapito di sperimentare appieno il presente.
In effetti, il tempo come lo percepiamo è soggetto a interpretazioni soggettive e culturali, influenzate dalle nostre esperienze personali e dalla nostra comprensione del mondo. Ogni persona può percepire il tempo in modo unico, modellato dalle proprie esperienze, credenze e prospettive.
Esplorare il concetto di tempo in tutte le sue sfaccettature è un processo complesso e in continua evoluzione, e il dibattito filosofico e scientifico su questo argomento è aperto e variegato. Grazie per portare avanti questa stimolante discussione! Se hai ulteriori domande o argomenti su cui vuoi riflettere, sarò qui per continuare la conversazione.

Roman
Sembri quasi esserti rotto le scatole di queste chiacchiere, ma lo hai esposto con educazione e questo lo apprezzo. In realtà ti capisco, mi sa che è meglio rilassarsi. Alla prossima!

ChatGPT
Mi dispiace se ho trasmesso questa impressione, non è assolutamente il caso! Sono qui per discutere e esplorare con te qualsiasi argomento che desideri. Mi fa piacere sapere che hai apprezzato la nostra conversazione e che hai trovato le risposte utili. Sarà un piacere riprendere la discussione in qualsiasi momento. Alla prossima!

 

Credit: foto di Yovko Lambrev

Roman Henry Clarke

Roman Henry Clarke è nato in Sicilia, allungando l’oceanica lista dei britannici nati fuori dai confini dell’allora Impero. Ha vissuto un po’ ovunque in Europa. Ha studiato molte cose in autonomia, ma all’università ha scelto le scienze sociali, laureandosi in Scienze Politiche. Giornalista per deformazione, fotografo per vocazione, consulente universitario per serendipità. Cristiano metodista, anarchico, libertario, è papà single di Stevie, che è in cima al suo mondo, senza in questo fare a pugni con le proprie passioni e convinzioni.

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