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Abbiamo perso tempo

Antonio Barone 14 ottobre 2023


«Non exiguum temporis habemus, sed multum perdidimus»
(Non è che abbiamo poco tempo: ne abbiamo perso molto)

Negli ultimi tre anni siamo stati letteralmente “bombardati”, attraverso i mass media e i vari canali social da drammatici eventi, che ci hanno visti coinvolti, nostro malgrado.
Ed è in momenti come questi che ci interroghiamo sul vero valore delle cose; quale valore ha per noi il dono più grande che è la vita; quale rapporto abbiamo con il “Tempo” di cui disponiamo e nel quale viviamo; soprattutto su cosa ci riserverà il FUTURO.
Così sono andato a recuperare un autore “classico” della mia formazione universitaria e una delle sue opere più belle (almeno secondo i miei gusti letterari), cioè Seneca e il suo De brevitate vitae.
Si tratta di un dialogo in un solo libro, dedicato all’amico Paolino, affinché lasci gli incarichi pubblici e si dedichi a se stesso, scritto dal filosofo per confutare un assunto, un pensiero comune lo chiameremmo oggi, cioè la fugacità del tempo.
L’opera tratta il problema dell’apparente brevità della vita che sembra tale perché non si sa afferrarne la vera essenza e perché la maggior parte degli uomini la dissipa in occupazioni frivole e vane, o perché affannata dall’ansia del futuro.
Per il precettore del giovane imperatore Nerone, chi spreca la vita “per luxum et negligentiam” appartiene alla schiera di quelli che Seneca chiama occupati (indaffarati), contrapposti al sapiens, l’unico che conosce il retto uso del tempo.
“Vivete come destinati a vivere sempre, non vi viene mai in mente la vostra fragilità, non considerate quanto tempo è già passato.” (De brevitate vitae, 1,3).
Per il filosofo latino, infatti, chi pone i suoi obiettivi in oggetti e in circostanze indipendenti da lui, si priva dell’autarkeia, cioè l’autosufficienza, la libertà da ogni condizionamento esteriore, che sola può assicurare pace e serenità.
Dovremmo prendere consapevolezza, in questi momenti così difficili per la vita personale di ciascuno di noi, come di tutta la comunità internazionale, che Il tempo è fuggevole, ma se usato proficuamente, al fine di raggiungere il nostro “auto-controllo” (self control direbbero gli anglofoni), è l’unica nostra vera ricchezza.
Tempo e saggezza sono infatti strettamente correlati: la capacità di dominare il tempo, di concentrarsi sul presente, di vivere ogni giorno come una vita intera, consapevoli che il passato, proprio perché passato, non ci appartiene più; il FUTURO non ci è dato conoscerlo: sono questi i decisivi passi sulla via della saggezza e del dominio di sé.
E allora faccio mio, e invito anche voi, cari lettori, a fare vostro questo monito: «Non accipimus brevem vita, sed fecimus » (Non riceviamo breve la vita, ma la rendiamo tale).

Foto di Pexels, Pixabay

Antonio Barone

Vive a Licodia Eubea, piccolo centro della provincia catanese, nel comprensorio dei Monti Iblei. Da 35 anni lavora nel mondo della scuola come docente di materie umanistiche nei licei. Scopre la scrittura durante gli anni universitari, come naturale espressione del proprio mondo interiore e della relazione con l’Altro, alternando la scrittura poetica a quella dei racconti. Ha curato, inoltre, la prefazione e la presentazione di numerosi libri e la realizzazione di numerose mostre.

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