È solo un momento. Arriva per tutti quelli che ci vengono. Una settimana, tre giorni o un anno, non importa. Importa solo che a un certo, per un momento, questa terra si prende tutto. Non accade da altre parti. Accade solo qua. 
È omertosa, questa terra. Ti parla senza dire. Ti mostra senza esporsi. E intanto ti porta via i pezzi. Prima o poi, un giorno o l’altro, te ne accorgi. Solo che non sei tu a decidere quando. È lei. 
Perché tu non eri mica venuto per ritornarci qua. Eri venuto per passare dieci giorni di vacanza perché avevi sentito dire che fosse bellissima. Avevi anche letto una frase sotto alla fotografia di un fiore. Diceva che dio, dopo aver creato la Terra, l’aveva presa tra le braccia e le aveva dato un bacio. Ecco, la Sicilia era lì, proprio dove lui aveva posato le labbra. Tu in Dio non ci credi, ma ti sembrava un pensiero dolcissimo e un pensiero così bello poteva ispirarlo solo un posto colorato di magia. E allora qui ci sei venuto e ci sei ritornato. Ci sei tornato perché tutti ritornano e no, non per loro scelta. Tu non scegli niente, quando c’è di mezzo la Sicilia. È lei che sceglie per te. 
È lei che ti dice quando e come. Te lo dice in un momento e sai cos’è la cosa più dannatamente assurda? Che non te lo dice quando è più bella. Te lo dice quando è vera. Te lo mostra quando sei seduto su un muretto davanti a un porto tutto sporco e puzzolente e ci sono le stelle e dei bambini che giocano a calcio. Te lo dice quando in giugno non è tutto verde, ma tutto dorato. Perché qui a giugno l’estate brucia già via tutto e quell’oro splende più forte del sole. Te lo dice quando ascolti una canzone che parla di folletti e di fate e all’improvviso l’Etna ti guarda dal finestrino dell’aereo e ti sussurra il bentornato che non sapevi di desiderare con tutta l’anima.
Tu non ci dovevi tornare. Nessuno doveva. Eppure alla fine in Sicilia ci tornano tutti. Tornano perché si addormentano sognando questi cieli. Tornano perché hanno voglia di camminare per mano con qualcuno nel suo sole. Tornano perché vicino alle finestre dei palazzi barocchi si siedono gli angeli. Tutti dicono che è stato solo un momento ed è la verità. È stato solo un momento. È diventato tutta la vita. 

Credit: foto di Sikeliakali

Lia Rebecca Valerio

Lia Rebecca Valerio nasce a Portogruaro nel 1987. Inizia a giocare a pallacanestro nella squadra del suo paese, Concordia Sagittaria. Dopo i campionati giovanili in maglia Pallacanestro Concordia e Reyer Venezia e alcune stagioni passate in giro per l’Italia, veste per la prima volta i colori della Virtus Eirene Ragusa nel 2011. Con la Passalacqua gioca fino al 2017/18, ultima stagione prima del ritiro. Nelle stagioni successive collabora con la Virtus Eirene a livello giovanile e senior, ricoprendo incarichi in ambito tecnico e dirigenziale. Ha pubblicato Storie a spicchi una raccolta di racconti di sport.