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Vorrei tornare indietro

Maria Bruna Noto Giuseppe Scuderi 14 settembre 2023


Il cambiamento delle stagioni ci riconduce a un ritorno alle epoche della nostra vita precedente. Come se l’intera nostra esistenza fosse suddivisa in periodi così come lo è la storia dell’umanità di cui facciamo parte. Immagino l’età antica come quella in cui eravamo cullati e il cui unico pensiero era sopravvivere; l’infanzia come il Medioevo, in cui paure e giornate di grande sviluppo e rinascita facevano da padroni; l’età moderna quella in cui lo sbocciare delle relazioni poneva le basi per la nostra età futura e l’età contemporanea come il momento in cui, tra qualche nota nostalgica e maggiore consapevolezza, viviamo con più aderenza alla realtà.
D’altronde il concetto di ritorno ci è sempre stato familiare, tanto che ciò che ci fa paura è prendere una strada che non lo preveda.
Al contempo, per via della nostra incoerente natura, ne siamo attratti.
I giovani sempre più spesso cedono al corteggiamento dei vizi: l'alcool, il fumo, la droga.
Esistono anche quelle strade senza ritorno che ci incutono solo timore : la depressione, i tumori, le malattia in genere.
Esistono poi delle vie in cui abbiamo la certezza del ritorno, o quasi.
Chi parte per le vacanze, chi va a cercare se stesso, chi parte perché non ha di meglio da fare, chi viaggia per lavoro. Tutte esperienze collegate da un denominatore comune: il ritorno.
E ancora, a tutti noi sarà capitato di vedere tornare gli amori, i ricordi, le emozioni, le opportunità, gli errori.
Esiste un sodalizio sistemico tra l'umanità e il ritorno.
Dopo una estate torrida, con le puntuali disgrazie ma anche con le belle notizie di salvataggi, di sorrisi smaglianti di bambini urlanti, di ferie tanto attese che sfuggono come sabbia tra le dita, nasce da sé la voglia di ritornare alla vita ordinata che solo la stagione invernale può regalare.
E come l’intero arco delle nostre esistenze sembra racchiudersi nelle epoche storiche dell’umanità, lo è anche una singola giornata. L’Illuminismo come la suoneria di una sveglia propositiva al mattino, e il dolce e amaro declinare verso il Decadentismo della sera.
La notte, regina della verità, dove ci spogliamo e ci strucchiamo, dove incontriamo noi stessi e, nei sogni, impariamo a conoscerci senza veli e orpelli ed a guardarci con onestà. Così giunge puntuale la promessa del giorno dopo di ricominciare con una nuova carica, con nuove angolature, le quali, immancabilmente e puntualmente, declineranno la sera successiva. Illusioni, attese e disattese, emancipazioni e disfatte nell’infinito gioco movimentato che è la vita.
Mi ritorna in mente, come le note di una canzone, l’odore della scuola alle porte. Il profumo inconfondibile dei quaderni tutti da riempire e delle matite da temperare consumandole come lo si fa con la giovinezza. Forse, in fondo, resteremo sempre bambini, fedeli al nostro io senza sovrastrutture e convenzioni. Curiosi e un po' folli come quando un bimbo porta tutto in bocca per sete di conoscenza.
Vorrei ritornare indietro quando gli adulti erano la guida sicura. Quando una persona per bene la si riconosceva dal suo operato. Vorrei tornare indietro quando tenevo per mano i miei figli illudendomi di proteggerli dai pericoli. Vorrei tornare indietro ma andrò avanti cercando di innamorarmi di nuove idee e prospettive di vita, di nuove dimensioni dove anche la visibilità ha preso quota. E forse è vero che condividendo ci si arricchisce a vicenda. Le dinamiche umane, probabilmente, resteranno sempre le stesse: eleggeremo a importanti le persone a noi care e poi, con estrema facilità, per nulla, infliggeremo loro le punizioni del non detto. Ma la voglia di continuare ad esistere ci porterà a setacciare tutto e a ricominciare sempre.
Arriverà per taluni il momento in cui tramonterà il sole ma l’umanità andrà avanti ugualmente, senza più Ritorno.

Maria Bruna Noto

Maria Bruna Noto è nata a Ragusa il 19/08/1978. Laureata in Scienze della Formazione, svolge la professione di educatrice presso il Progetto SAI MSNA Comune di Ragusa-Kebama. Ha pubblicato un capitolo sulla rivista "Formazione psichiatrica" dal titolo La rieducazione nelle carceri. Autrice di vari articoli su mensili, ha pubblicato il volume Ragazzi Scalzi nell’ottobre 2023.

Giuseppe Scuderi

Giuseppe Scuderi è nato a Catania il 05.12.1985. Laureato in scienze dell'educazione e della formazione nel 2014, attivo nel campo sociale e umanitario da 9 anni. Attualmente lavora come educatore professionale in un centro di prima accoglienza con i minori stranieri non accompagnati. Ha lavorato in diversi capoluoghi siciliani, dove ha collaborato con le istituzioni e le associazioni a salvaguardia dei minori del territorio.

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