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Guglielmo è tornato

Pippo Di Noto 14 settembre 2023


Il cantautore Guglielmo Tasca è tornato, con le tematiche a lui più care, la primavera dello scorso anno, con il CD Dalla terra il mare, espressamente dedicato al Maestro Piero Guccione, celebrato dal suo concittadino con due tracce, la prima e l’ultima della fatica artistica.
Il mondo si sveglia, dopo una buia not­te d’attesa per ri­appacificarsi con i suoi artisti.
Un mondo che riaffiora tra le note e gli spazi che queste reclamano, fra i solchi di un CD che scavano den­tro, dove il ricordo o l’attesa dello stesso, diviene riflesso del compositore, per custodire con delicatezza un’esistenza cadenzata da suoni e rimpianti.
Un mondo che il cantautore Guglielmo Tasca offre a chi ascolta, fatto di sussulti dell’anima.  
Dalla terra il mare, il titolo dell’album, trae ispirazione da una tela di Guccione, dove terra e mare si fondono, diventano indistinguibili. Tra le affinità del cantautore con il Maestro, il Decluttering: fare spazio, vuotare ciò che costituisce ingombro e ridurre tutto all’essenziale. L’uno con più musica strumentale e meno parole, l’altro, con l’uso, nel tempo, di meno colori per le sue tele, senza per questo ridurne l’efficacia.
Un connubio tra 5 brani pubblicati precedentemente dall’artista su Spotify e altrettanti nati per la successiva pubblicazione del CD.
Lad­dove nasce la domanda, laddove riaffiora un dolore da rimarginare o una gioia da raccontare, i testi e gli arrangiamenti del musicista corrono in soccorso: ed è un toccasana.
Buon per noi che respiriamo a pieni polmoni delle sue composizioni, quando torna a proporsi.
E i temi esistenziali ce li canta e ce li suona con una spontaneità disarmante. I veleni, sottoprodotti della società industriale che inquinano e ci intossicano; i migranti, che sopravvivono alle “mattanze” delle tante guerre, che dopo violenze nei lager e viaggi impervi, trovano barriere fisiche e mentali; il commiato dalla madre, baratro personale condiviso e reso universale, eternato dall’arte.
Dopo l’album Domani ancora, anche questo lavoro raccoglie in prevalenza testi in italiano, lasciando spazio a un solo brano in dialetto Pani e villenu, dove canta con forza il disastro ambientale al sud del sud, alimentato dalla criminalità che interra o scarica a mare i rifiuti tossici e cancerogeni.
Al contrario dei CD dell’esordio, dove il suono del dialetto siciliano si amalgamava bene con la musica e vi era spazio, al contrario, per un solo brano in lingua.
Si alternano, nell’artista, la leggerezza, con le tematiche introspettive. Tanto, che per accontentare i fans nei concerti iblei porta i brani che lo hanno reso famoso, richiestissimi, col rammarico di non avere potuto ancora presentare a Ragusa l’ultimo CD. Dove, dicevamo, ben due tracce sono dedicate a Piero Guccione: si tratta del medesimo testo, con l’assolo uguale in entrambe, di cui la versione principale è più acustica, voce chitarra e sax, mentre l’altra (DUB) è più elettrica.

Resta sempre, nella poetica di Guglielmo Tasca, il desiderio dell’uomo di conoscersi e di conoscere il futuro: come nel passato più remoto, egli rivolge la fatidica domanda alla luna, che gioca a nascondino con la terra (Buccibà).
Pippo Di Noto

Pippo Di Noto, Vittoriese, residente a Ragusa, classe 1963, è poeta bilingue. Ha pubblicato diverse sillogi: da “I trafichi ra nanna” – Ed. Ci.Di.Bi. Ragusa 1990 - poesie in dialetto siciliano a “Tenni a mmari” Ed. Le Fate Ragusa – 2017- Poesie e Canzoni in dialetto siciliano. Redattore culturale del Quotidiano on-line Onda Iblea, è autore di testi musicali, teatrali e cinematografici, operatore culturale e formatore. Collabora con Operaincerta Editore per presentazioni e letture di brani dai testi di suoi autori.

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