Settembre 2003

CON LA PANCIA NON SI PUÒ

E... un monito venne dalla scuola.


Agrippina Giuffrida

Certo è lecito chiedersi quale sia il monito, in questo particolare momento dell'anno, in cui tutte le scuole stanno per riprendere le attività didattiche: "Iscrivete i vostri figli solo in scuole statali esclusive, dove vi siano insegnanti qualificate; comprate libri di testo solo nelle librerie consigliate con garbo dal preside o dai docenti"... L'elenco sarebbe lunghissimo, ma rischierei qualche denuncia, per cui è bene lasciare alla vostra immaginazione… Eh sì, sono tantissime le esortazioni, diciamo così, che ricevono le famiglie all'apertura dell'anno scolastico, ma cosa sanno le famiglie di questi giovani di belle speranze su come un insegnante approda al tanto sospirato incarico? Niente di più semplice, in un'era ipertecnologica, iperglobalizzata e del ipersatellite nucleare: si riceve una telefonata a casa dal dirigente scolastico, se non si ha avuto la fortuna dell'incarico annuale dal CSA (ex provveditorato agli studi). Niente di strano fino a qua se non fosse per il fatto che tale gesto sembra non avere nessun valore giuridico. Certo, perchè quando si giunge davanti al capo d'istituto questi può non essere attratto dal vostro aspetto fisico o dal vostro colore della pelle o dalla vostra religione o dal sesso! Potreste essere in dolce attesa, per esempio, a maggior ragione non vi darebbero l'incarico. Ebbene, contrariamente a tutte le encicliche papali, la scuola italiana esige: "Non fate figli". Certo, perchè potreste restare disoccupati e la cosa più spiacevole è che le cosidette parti sociali (sindacati di categoria) lasciano che questo accade. È accaduto nella provinciale Ragusa, che però vanta un Sindaco campione di civiltà, capace di istituire una borsa di studio in memoria del bambino albanese, scomparso quest'estate a Marina, per i ragazzi delle scuole che si distingueranno in opere di generosità verso chi vive nell'emarginazione. Allora è mai possibile che nessuno osa indignarsi di fronte ad una miope e vile preside scolastica che rifiuta l'incarico ad una professoressa incinta solo perchè è "incinta"? La cosa ancora più incresciosa è che si tratta di una di quelle scuole tanto osannata dalla gente bene di questa onorata città. Io non vi manderò mai i miei figli! Parlo, prima di tutto, come genitore, e anche come docente, abilitata ad una nobile professione che è la formazione di giovani individui.